Gli ottavi non cancellano i nostri problemi… ma ci rendono unici

Senza le parate di Christian Abbiati, l’applicazione e il sacrificio di una squadra costretta a giocare in inferiorità per oltre 70′ e un pizzico di fortuna, adesso staremmo qui a parlare di una dèbacle assoluta del calcio italiano, almeno quello ai massimi livelli. Invece il sofferto ma meritato 0-0 dei rossoneri contro l’Ajax permette al nostro Paese di presentare una squadra ai blocchi di partenza della seconda fase di Champions League, quella di Allegri appunto, paradossalmente quella che in campionato è messa peggio delle tre partecipanti alla fase a gironi. Milan e sempre Milan che a livello europeo non tradisce mai, anche nella peggiore stagione dell’era Berlusconi.

Due delle tre squadre italiane, dunque, retrocedono in Europa League, fallendo di fatto il primo importante obiettivo della propria stagione. Se poi le due squadre portano il nome di Napoli e Juventus, la cosa fa ancora più scalpore. Proclami e mercato estivo propendevano verso una corsa molto più lunga nel massimo torneo continentale di quella che poi in realtà è stata. Malissimo e vera sorpresa di questa Champions League, in negativo, la Juventus mentre i partenopei hanno subito una beffa che, per quanto fatto vedere nel cosiddetto ‘girone della morte’, certamente non meritavano.

A festeggiare l’accesso alla seconda fase della Champions League è dunque solo il Milan. Lontanissimo dalle posizioni che contano in campionato, i rossoneri a febbraio si toglieranno la soddisfazione di rappresentare il calcio italiano nell’Europa che conta. Quanta strada riusciremo a fare, tanto più dopo esserci qualificati al secondo posto, è tutto da verificare. Aver chiuso il girone davanti ad Ajax e Celtic (che tanto per dimostrare la propria dimensione ha preso 6 reti a Barcellona) non dovrebbe essere un grande vanto per una squadra dall’importante pedigree europeo come quella rossonera. Oggi, però, per una nave che imbarca acqua da molte parti, superare uno scoglio così rilevante è comunque un importante traguardo.

Festeggiamolo sobriamente, questo traguardo, il tempo dello champagne è lontano da venire. L’impressione è che al banchetto che conta l’Italia del calcio non sarà tra i commensali. Ma al termine di un primo turno così intenso e per tanti versi così negativo, avere una squadra che potrà lottare per ottenere un invito è già qualcosa.

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