L’attesa è finita, riecco il Faraone. E’ il momento di rialzare la cresta

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

A Catania si è rivisto finalmente Stephan El Shaarawy. Dopo i due infortuni stagionali che gli hanno fatto saltare praticamente tutta la prima parte di stagione, il Faraone è tornato e la speranza è che sia finalmente la volta buona. Massimiliano Allegri non ha mai nascosto quanto gli sia mancato un giocatore dalle caratteristiche dell’italo egiziano ma ora è arrivato il momento di dimostrarlo anche nelle scelte che, partita dopo partita, andrà a fare. Siamo già a dicembre e, in questa fase della scorsa stagione, l’attaccante esterno era diventata la pedina insostituibile e fondamentale negli schemi rossoneri.

Tutti ora aspettano il novantadue del Diavolo al varco. Qual è il vero Stephan El Shaarawy? Quello che ha trascinato la squadra con gol, assist, recuperi difensivi e tanta abnegazione nella prima parte della scorsa stagione, o la sua brutta copia sbiadita che si è vista dopo l’arrivo di Balotelli? I  tifosi già sognano un trio delle meraviglie con il Faraone e Kakà dietro a Mario Balotelli nel nuovo 4-2-3-1 adottato ultimamente dal tecnico livornese. Ma ci sono parecchi dubbi da sciogliere sulla questione.

Prima di tutto sembra quasi certa la conferma di Birsa nella gara contro il Livorno con l’ex Padova e Genoa ancora relegato in panchina. D’accordo, la forma non sarà ancora di quelle ottimali ma siamo proprio certi che, adesso che sono arrivati i primi risultati e sorrisi in casa Milan, il buon Max sarà disposto a cambiare i suoi interpreti? E ancora: gennaio è vicino e quindi si avvicina anche l’arrivo di Honda. Nel nuovo modulo con il giapponese e Kakà a fungere da trequartisti dietro all’unica punta, quanto spazio ci sarà per El Shaarawy? Per ultimo, se dovesse cominciare a giocare sarà pronto per il definitivo salto di qualità?

Sono molti i nodi da sciogliere ma per fortuna, ora che il ragazzo è tornato a disposizione, si potranno constatare sul campo. Chi vi scrive è convinto che parliamo di un campione che deve solo sentirsi importante ed avere la fiducia di tutto l’ambiente per tornare ad essere quel giocatore eccezionale ammirato ormai un anno fa. Adesso, però, non ci sono più scuse e non si può correre il rischio di bruciare un giocatore che ha dimostrato di avere qualità fuori dal comune. I prossimi mesi saranno decisivi e tutti attendiamo il nostro Faraone.

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