La decadenza senza stile di Galliani ed il Faraone senza cresta

Daniele Mariani è nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Dal 2011 collabora col Giornale di Vimercate.

Lavori, stravolgimenti in corso in casa Milan. Galliani che annuncia le imminenti dimissioni, Berlusconi che lo incontra, lo conferma clamorosamente e lo riqualifica a sorpresa. L’unica sicura di un posto è Barbara Berlusconi, che in qualsiasi caso salirà (quasi) al comando della società, scomodando l’ad ma forse facendolo rimanere, un pochino a malincuore, ancora in sella. Fino ad aprile, poi basta. Lo ha deciso ad Arcore il presidente rossonero: lo stesso che ha pensato le parole che Lady B. ha riferito all’ANSA, lo stesso che non le ha mai smentite né ritrattate, lo stesso che ha detto no all’addio anticipato dell’”Imperatore” Adriano, ma solo per una questione economica. La buonuscita che spetterebbe a Galliani, infatti, è eccessiva (30 milioni o forse più) ed al momento impossibile da esaudire. E allora, meglio temporeggiare, cenare insieme e trovare una mediazione sensata, ma di brevissimo termine. Nonostante la telefonata di ieri che Galliani ha effettuato con Barbara direttamente dal ritiro di Catania: come a dire, firmiamo la pace finché possiamo.

Se non sarà a dicembre, il 23, dopo il derby e non dopo l’Ajax, sarà al massimo per il prossimo aprile, quando ci sarà il rinnovo delle cariche sociali. Quindi niente di nuovo. Galliani lascerà il Milan in Primavera: uno scenario normale, quello di sempre se non fosse stato per le sue “accuse e minacce” annunciate all’ANSA, davvero sotto assedio in questi giorni (chi sarà il prossimo a confidarsi?). Mi permetterà Adriano se confesso che non ho condiviso modo e luogo per sfogarsi: così sbagliato perché pubblicamente, così facile perché a giornali ed agenzie. Anche se meno grave di quello di Barbara Berlusconi. La differenza è che da Galliani non me lo sarei mai aspettato, perché unico e superiore. Con poco rispetto e stile, lo stesso “stile Milan” che ormai è ridotto al minimo storico. L’ad così potrà decidere e fare un altro e striminzito mercato, quello di gennaio, ma l’ombra di Lady B. incomberà già, come i nuovi acquisti: Paolo Maldini, che finalmente ritorna a respirare rossonero come si deve: sarà responsabile e direttore dell’area tecnica, un ruolo dinamico. Aspettando Albertini, Fenucci e Sogliano, 3 profili interessanti e vicini. Mentre Galliani da qui fino ai prossimi 5 mesi sarà il nuovo amministratore delegato con delega sportiva, comunque un passo indietro. Assetto e struttura moderne, avvincente ma non con la garanzia di essere vincente. Impossibile ripetere la storia di Berlusconi e Galliani insieme, sarebbe miracoloso solo avvicinarsi: la sensazione però è che sarà difficile, seria ma poco passionale. Sarei felice di sbagliarmi.

E Allegri? Potrebbe seguire Galliani, il suo sponsor più prezioso, e lasciare già in inverno, ma quasi sicuramente arriverà fino a giugno. Intanto, il pensiero è solo per il Catania: domani al “Massimino” il Milan scenderà in campo alle 12.30, per vincere ancora dopo il bel successo contro il Celtic in Champions, per ottenere i primi 3 punti in trasferta. Per vincere e basta. Con un El Shaarawy in più, aria fresca che ritorna dopo troppo tempo, poco per colpa sua. Ha perso tempo e spazio, dovrà lottare, sudare e togliersi la cresta per riconquistarsi un posto e riprendersi il Milan. E anche il Mondiale, per adesso lontanissimo.

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