Honda è ufficialmente del Milan, ora bisogna trovare il modo di inserirlo negli schemi di Max

Adesso si può dire, Honda dal tre di gennaio sarà un giocatore del Milan. Avrà la maglia numero 10, faceva parte del pacchetto. Adesso si può ufficializzarlo, da oggi togliamo la segretezza che avevamo chiesto alla Federazione perché si può fare”; Adriano Galliani lo ha annunciato prima del pranzo ufficiale UEFA di mercoledì con i delegati dell’Ajax, ufficializzando l’arrivo del fantasista nipponico, liberatosi a parametro zero dai russi del CSKA dopo il lungo tira e molla della scorsa stagione, che ha impedito ai rossoneri di portarlo a Milanello con sei mesi d’anticipo.

Il perno della Nazionale allenata da Alberto Zaccheroni è un trequartista puro, il vero numero dieci che al Milan manca dai tempi di Rui Costa, ecco perchè Mister Allegri sarà chiamato ad un accurato lavoro tecnico per assimilare le qualità del nipponico con quelle dei vari Kakà, Balotelli, El Shaarawy, Robinho e Pazzini. La sensazione è che siano due i moduli più adatti a conciliare gli avanti rossoneri, ma siamo certi che mister Allegri adopererà l’ormai celeberrimo “Albero di Natale”, con i due trequartisti alle spalle della prima punta, che sia SuperMario, il Pazzo o Matri. Con questo modulo, il tecnico livornese può dare vita alle giuste rotazioni in grado di reggere le tre competizioni alle quali i rossoneri prendono parte: i due che si adattano meglio a tale ruolo sono Kakà e Honda, trequartisti dalla classe sopraffina ed ideale per imbeccare il centravanti.

Robinho ed El Shaarawy non hanno, invece, i crismi del “numero dieci”, ma le loro innate qualità tecniche gli permetteranno senza ombra di dubbio di adattarsi facilmente a questa nuova posizione, come del resto il Faraone stava tentando di fare contro l’Ajax mercoledì prima di dover essere sostituito alla mezzora. All’occorrenza ed in casi particolari i due trequartisti possono anche diventare esterni d’attacco e provare magari ad allargare le maglie di difese strette e chiuse.

Meno probabile ci pare l’altro modulo a cui sopra facevamo riferimento, il 4-2-3-1, con due mediani (De Jong e Monto?) e tre uomini di fantasia ed estro dietro la prima punta: in questo caso potremmo avere Kakà a destra, Honda centrale e uno tra Robinho ed El Shaa sulla sinistra. Ma dicevamo che tale modulo ci pare poco probabile, per il fatto che ad Allegri piace giocare con tre uomini in mediana; la soluzione potrebbe essere adoperata a partita in corso, quando magari si è in svantaggio e si vuole recuperare, ma dal primo minuti ci pare francamente improbabile per come Allegri intende il calcio.

Insomma, col nativo di Settsu avremo a disposizione, oltre che un esperto dei calci piazzati, un vero e proprio jolly della trequarti offensiva, sperando che il suo apporto in campionato (in Champions non è schierabile avendovi già partecipato con il CSKA) aiuti la squadra nell’ennesima risalita da “mission impossible”, magari auspicandosi che il risultato finale sia lo stesso dello scorso anno.

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