Inter: Palacio rapace, male la sinistra

Ci siamo. Tra poche ore va in scena il derby, una delle partite più attese e prestigiose della stagione. Poco importa se entrambe le squadre, per motivi diversi, nel campionato in corso evidenzino problemi e si debbano ormai rassegnare a recitare un ruolo marginale: la stracittadina è una sfida nella sfida. L’Inter si presenta allo scontro dopo che, nelle ultime partite di campionato, ha raccolto meno di quanto abbia seminato: negli ultimi cinque incontri gli uomini di Mazzarri hanno infatti raccolto soltanto sei punti (una vittoria, tre pareggi e una sconfitta). Ma stasera è tutta un’altra storia.

Punto di forza: Handanovic-Palacio.
Il portiere e il centravanti. Sono loro le armi in più a disposizione di Mazzarri, gli uomini che più di tutti possono fare la differenza e decidere l’incontro. L’estremo difensore sloveno, nel suo ruolo, è tra i migliori in circolazione. Pur avendo commesso qualche errore nelle ultime gare, quando conta, è sempre pronto e presente. Sicuro sia nelle uscite sia tra i pali, Handanovic dispone di mobilità e personalità ed è solito mettere a segno parate straordinarie, tanto da neutralizzare anche molti calci di rigore. Saracinesca. Capitolo Palacio. L’argentino è un centravanti di movimento, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco, in possesso di una buona tecnica e di un gran senso del gol. Palacio è in grado di andare in gol alla prima occasione a propria disposizione e in qualsiasi situazione. Il suo repertorio è molto ampio. Attaccante da temere.

Punto debole: fascia sinistra-poca qualità.
Sull’out di sinistra l’Inter si affida a Yuto Nagatomo. Il giapponese è molto rapido e resistente, si proietta in avanti con continuità e a volte propone cross interessanti, ma presenta grossi problemi in fase difensiva. Quando viene puntato, a causa di un fisico troppo esile per competere con i corazzieri che popolano il nostro campionato, va in costante difficoltà e rischia sempre di essere superato con troppa facilità. Nagatomo pecca anche in merito al senso della posizione, tanto che capita che lasci libera la fascia di sua competenza per spingersi in avanti in modo non costruttivo, e alla comprensione dello sviluppo delle azioni (l’errore commesso domenica scorsa, che ha regalato al Napoli il gol del momentaneo uno a zero, in merito insegna). A centrocampo, a meno che non venga schierato Kovacic, mancano giocatori in possesso di qualità tecniche e d’impostazione. Quest’ultimo, però, è un problema a cui si può ovviare.

Giocatore chiave: Cambiasso-Zanetti.
Per vincere il derby, l’Inter deve fare una grande partita in mediana. Ecco allora che sono Cambiasso e Zanetti, con la loro esperienza e il loro carisma, sono le pedine più importanti dello scacchiere nerazzurro. Certo, l’età e gli infortuni non depongono a loro favore. Ma i due argentini in questione, che annoverano nel loro repertorio doti d’interdizione, senso del gioco e della posizione, sanno come fare filtro e aggiudicarsi lo scontro nella zona nevralgica del terreno di gioco: il centrocampo.

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