La lettera di Sheva alla Gazzetta: “Il derby fa aumentare la fame, il Milan ne ha tanta. Forza ragazzi!”

Era il re del derby. Qualunque fosse il teatro della scena, lui era sempre il protagonista. 14 gol nella stracittadina. Più di Meazza, più di Nordhal. Andriy Shevchenko è stato per i cugini nerazzurri il peggior incubo di sempre, e per i tifosi del Milan una realtà prolifica e rassicurante. Oggi, nel giorno di Inter-Milan, Sheva ha inviato una lettera alla Gazzetta dello Sport per tenere vivo quel filo che ancora lo lega ai colori rossoneri. Nella speranza che porti fortuna la pubblichiamo di seguito, integralmente:

“Non sono uno fissato con i numeri. Faccio fatica a ricordarmi quanti gol ho segnato con il Milan. Quando me ne sono andato da Milano molti mi hanno fatto notare che in questo modo perdevo la possibilità di raggiungere Nordahl, il più grande marcatore milanista di sempre, ma sinceramente non era a questi record che andavano i miei pensieri in quel momento delicato. I gol del derby però mi sono sempre rimasti impresso, così come i duelli con Cordoba, e il fatto di essere l’attaccante che ha segnato più gol all’Inter mi rende molto orgoglioso. Non ce l’ho con l’Inter in generale: Milano è stata la mia città per tanti anni, la mia famiglia ama Milano e l’Italia, l’Inter è una parte importante di Milano e del calcio italiano. Però è la rivale di tante belle partite. E’ la rivale del periodo in cui dominavamo in Europa e per andare avanti dovevamo passare anche sul prato dell’Inter, che poi era anche il nostro.

Ecco, il prato. Dopo Milano sono andato a giocare in Inghilterra, dove ogni squadra ha la sua casa e condividerla con altri club pare impossibile. Anche in Ucraina, nella mia giovinezza, la Dinamo Kiev aveva il suo posto. Eppure l’atmosfera da condominio che c’era in quei derby, l’idea di condividere gli spazi mi era abituale. Il tifo mischiato, le grandi coreografie, il clima che difficilmente diventava cattivo mi sono rimasti addosso. Credo di essere stato negli anni un avversario rispettato dai tifosi interisti che poi incontravo per strada o al ristorante. Questo rispetto mi è rimasto dentro, sovrastato soltanto dall’affetto dei tifosi rossoneri, che hanno diritto a una parte grande del mio cuore. Se mi si chiede quale sia il derby che ricordo, o il gol segnato ai nerazzurri che preferisco, non posso che citare il doppio confronto di Champions League che ci ha portato alla finale di Manchester. Zero a zero a casa nostra, San Siro, uno a uno a casa loro, sempre San Siro: sono i dettagli a fare la differenza nel calcio, i dettagli e la capacità di cogliere le occasioni. Io ne ho colte tante contro l’Inter, ma non mi sono mai bastate: un derby fa aumentare la fame ed è quello che i giovani del Milan di oggi devono coltivare. Avere fame ti fa vincere. E siccome la classifica è un po’ così, la fame è tanta. Forza ragazzi”.

Andriy Shevchenko

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