Letta: “Balo deve capire che è un esempio. Modello Kakà, mi piace Cerci. Su Allegri e Berlusconi…”

Una voce rossonera di prim’ordine, ma diversa. La Gazzetta dello Sport ha intervistato Enrico Letta, Presidente del Consiglio e grande tifoso del Milan, che in vista del derby si è soffermato su Balotelli, Galliani, Kakà, Allegri e non solo: “Il calcio unisce padre e figlio. Influenza i bambini nei comportamenti perché vivono il rapporto dei loro idoli con gli arbitri, col pubblico, con gli avversari, vivono le esultanze. Da padre è una rilevante responsabilità sociale. Tutti si rendono conto che il calcio dà modelli di vita. Quelli che giocano facilmente sbandano. E le campagne di Coni e Figc sono importanti. Vogliamo investire sul modello comportamentale”.

Letta poi entra nello specifico: “Balotelli è una forza della natura, è la nostra speranza per il Mondiale ma gli direi questo: ogni volta che fai qualcosa i bambini ti guardano e ti imitano. Mentre ai calciatori dico che i gesti fuori misura hanno un effetto dirompente, soprattutto quelli verso gli arbitri. Mi piacciono Kakà e J. Zanetti, due modelli di comportamento. Al Milan consiglierei Cerci e ho grandi fiducia in De Sciglio. Galliani? Berlusconi ha fatto bene a valorizzarlo ancora. Con Berlusconi ci ho parlato pochissime volte, ma ci capisce di calcio e ha passione. Niente da dire su Berlusconi presidente del Milan; Renzi ogni volta che la Fiorentina fa qualcosa contro il Milan mi sfotte con gli sms. Benché livornese, Allegri lo apprezzo tanto (Letta è pisano, ndr). Mi è sempre piaciuto, lo notai col Sassuolo. Ha una grande tenuta ed è stato capace di vincere uno scudetto con un Milan che non era certo quello degli olandesi”.

E ancora. Su Squinzi: “Ci parlo spesso, anche perché è milanista. Al presidente del Sassuolo feci i complimenti per l’acquisto di Schelotto. Sembra un pirata, ma è un buon giocatore”. Sulle curve aperte: “In questo caso sono contento. Giusto riaprire. Ma la norma è pasticciata, da cambiare. E’ necessario mutare la filosofia politica. Bisogna chiedere ai club di assumersi la responsabilità di gestire ed educare. Le società non vanno deresponsabilizzate. Chiaro, se i tifosi restano incivili, a quel punto è un altro discorso. Dai fatti di Nocera è uscita un’immagine del calcio devastante”. Sulla tessera del tifoso: “Siamo pronti ad aprire una discussione. Ne parliamo anche col ministro Delrio che segue lo sport con grande attenzione. Bisogna creare un nuovo sistema complementare, perché è vero che è nata in emergenza e ha abbassato il livello degli incidenti, ma è anche vero che ha allontanato la gente dagli stadi”. Infine: “Sul calcio, nel corso degli anni, si è annidata molta evasione fiscale. Bisogna rimettere ordine. Si fa fatica ad applicare le regole del fair play europeo. Noi abbiamo risparmiato tanto e in Champions questo si paga. Poi è stata sottovalutata troppo l’Europa League e in termini di ranking si paga. Non essere testa di serie è un brutto colpo. Ora abbiamo quattro squadre in Europa League e la finale in Italia, speriamo di arrivare più avanti possibile”.

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