LA PARTITA SIMBOLO È…

LA SCELTA DI SM. 19/05/2013: dopo una grande rimonta, il Milan si gioca il terzo posto valido per l’accesso ai playoff di Champions League, contro un Siena già retrocesso ma determinato a concludere il proprio campionato nel migliore dei modi. I rossoneri provano a partire forte e, in apertura, Pegolo salva due volte su Balotelli. Peccato che il centrocampo fatichi le pene dell’inferno e sia in costante affanno: Nocerino non copre e si inserisce spesso a vuoto, mentre Ambrosini è lento e svogliato. Proprio il capitano, al 23′, commette un fallo da rigore su Vitiello. Fallo da rigore che l’arbitro Bergonzi non sanziona. E poco dopo, su palla inattiva e su errore di Abbiati, Terzi trova il vantaggio. Il Milan prova a reagire, ma la lucidità manca e il tempo trascorre veloce. E Ambrosini, invece di lottare e dare il massimo, si fa espellere dopo un’entrata sconsiderata. Gli spettri di un fallimento sul più bello, quando il traguardo sembrava alla portata, cominciano a farsi consistenti. Ma all’84’ Balotelli trasforma un rigore dubbio e riaccende le speranze. Il Milan torna a crederci, inizia ad attaccare con grinta e, poco dopo aver trovato l’uno a uno, riesce a ribaltare le sorti dell’incontro: sugli sviluppi di un calcio di punizione Mexes riceve un cross di Montolivo e, in due tempi, batte Pegolo. E’ il gol della vittoria: i rossoneri centrano l’obiettivo e raggiungono i preliminari di Champions League.

PERCHE’ L’ABBIAMO SCELTA. Quella contro il Siena è stata una partita decisiva, sofferta e piena di colpi di scena. In quella gara, l’ultima della stagione, il Milan si sarebbe giocato tutto: o la terza posizione, guadagnata dopo una  rimonta iniziata il 25 novembre, o il fallimento. Al Franchi, quella sera, è successo di tutto. Prima la palla non entrava, Niang aveva sbagliato un gol facile e Pegolo volava, poi i nostri erano andati in svantaggio a seguito del classico errore su calcio di punizione e stavano rischiando di compromettere tutto il buon lavoro svolto fino a quel momento. L’espulsione di Ambrosini sembrava rappresentare la parola fine, l’epilogo, la conclusione dei giochi. Ma proprio nel momento della disperazione, quando tutto sembrava finito, il Milan è riuscito a recuperare, a vincere e a salvare il proprio campionato.

AL SECONDO POSTO… L’altra grande partita messa in scena dal Milan in un 2013 caratterizzato da poche gioie e molte sofferenze è stata la gara d’andata contro il Barcellona, valida per gli ottavi di finale di Champions League. Grazie a un capolavoro tattico di Allegri e a una grande prova dei ragazzi, che avevano seguito in tutto e per tutto le indicazioni del mister, il Milan era riuscito a battere i blaugrana di Leo Messi. Concentrati, compatti, attendisti e aggressivi, i nostri erano riusciti a non concedere spazi al Barça, ripartendo in velocità non appena possibile. E al presentarsi delle occasioni per colpire, Boateng e Muntari avevano mandato in visibilio la San Siro rossonera. Un’illusione, una dolce illusione. Già, al ritorno, il Barcellona avrebbe recuperato lo svantaggio in meno di un tempo e si sarebbe guadagnato il pass per i quarti di finale.

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