Niang saluta e accusa, un prestito dal sapore di addio e fallimento

La storia tra M’Baye Niang e il Milan è particolare e con molta probabilità non finirà con un happy ending. Arrivato nell’estate 2012, per poco più di un milione di euro dopo un blitz di Galliani a Caen, in molti già pregustavano l’affarone di mercato. Giovanissimo, classe ’94, si era già messo in mostra nella LIgue 1 (2 gol in 23 presenze nella stagione 2011-2012) e in molti intravedevano in lui, per il modo di giocare, l’erede dell’immenso Thierry Henry. Le prime settimane a Milano furono ricordate solamente per quell’episodio tragicomico con la polizia che lo fermò e lui dichiarò agli agenti che era Bakaye Traorè perché non poteva guidare visto che era minorenne. In campo non riusciva a trovare spazio, se non qualche spezzone alla seconda giornata a Bologna e al San Paolo contro il Napoli.

Finalmente a dicembre di un anno fa arrivò la Coppa Italia e Niang titolare contro la Reggina, il 13 dicembre 2012, trovò subito la sua prima (e unica) rete in rossonero. Personalità, fisicità e corsa: sembrava perfetto per giocare esterno di un tridente offensivo. Il tridente delle tre creste, lui El Shaarawy e Balotelli, inizia a far ben sperare i tifosi del Diavoli che sperano di avere sistemato l’attacco per il futuro. Il francese gioca, offre buone prestazioni ma non trova mai la porta e alla fine non riuscirà mai a trovare la rete ne in campionato ne in Champions. In questa stagione invece le cose sono andate diversamente, l’arrivo di Kakà e il cambio di modulo lo hanno penalizzato, se poi a questo sommiamo una serie di prestazioni disastrose dal punto di vista tecnico e una mancanza di voglia in allenamento ecco che non poteva non arrivare la cessione.

In molti guardando la data di nascita chiedono ancora pazienza ma Allegri, a differenza che con altri giovani, ha dato a Niang molte possibilità che lui ha sfruttato malissimo. Ora l’occasione con il Montpellier, in prestito con il diritto di riscatto fissato a 10 milioni. Una cifra altissima che il club transalpino difficilmente sborserà ma questa cessione temporanea dimostra come il suo acquisto sia stato un fallimento sotto tutti i punti di vista. Appena tronato in Francia poi non ha mancato di lanciare una frecciata al Milan: “Qui in Francia mi vedono altezzoso e arrogante ma scegliendo il Montpellier ho dimostrato la mia umiltà. Al Milan gli esterni d’attacco e gli altri giocano della squadra giocano per Balotelli”. Accuse che non faranno piacere alla società rossonera che se dovesse trovare il giusto acquirente in estate lascerebbe partire Niang senza alcun rimpianto.

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