A Catania l’influenza di Abbiati spalanca ancora la porta a Gabriel

Con Abbiati e Amelia out, torna a difendere i pali rossoneri il portiere Gabriel. Il giovane brasiliano ne approfitta per insediarsi nel tanto ambito posto di estremo difensore rossonero. L’occasione di mettersi in mostra è grande, anche perché di fronte ci sarà un Catania che appare tutt’altro che temibile: gli ultimi in classifica non sembrano la squadra giusta per mettere in crisi questo Milan in ripresa, e Gabriel sarà chiamato a pochi interventi ma sicuramente decisivi.

Mentre Silvio Berlusconi rilancia Galliani e accantona per il momento l’idea del ricambio generazionale a tutti i costi, Allegri è costretto dagli eventi a lasciare spazio ai giovani: l’influenza ha fermato sotto le coperte Abbiati e spinto verso la titolarità il portiere brasiliano classe ’92. La porta con lui è parsa molto sicura nelle 4 gare dove ha giocato nonostante i numeri non siano di quelli che fanno impazzire: in quattro partite disputate ha subito 6 reti (di cui 3 a Parma) e una sola volta, contro l’Udinese, è riuscito a mantenere inviolati i pali. Le sue doti però sono da valutare in valore assoluto, visto ce quando è stato chiamato in causa il Milan era nella discesa che portava dritto dritto alla contestazione di San Siro nella gara con la Fiorentina (dove a giocato) e quella poi più forte col Genoa.

Ad alcuni era passata per la mente anche una sorta di sorpasso nelle gerarchie di Allegri: col giovane Gabriel a scalzare il più datato Abbiati, prossimo alla scadenza del contratto e ad un addio che ormai pare inevitabile. Gabriel da sicurezza e permette di costruire un progetto nell’immediato futuro, consapevoli che alle spalle ci sia un portiere dalle qualità degne da Milan. Lui vive serenamente la cosa e sa che quando chiamato in causa deve dare il massimo: poi il futuro si vedrà, con un occhio anche a quella nazionale brasiliana che per ora per lui si è trattata solamente di under 20.

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