Il Milan e la rimonta: analogie e differenze rispetto all’anno scorso

Andando a riguardare le dichiarazioni che ha rilasciato all’evento della consegna dei cellulari Huawei alla Prima Squadra, Adriano Galliani ha lasciato trasparire una certa fiducia e molto ottimismo circa le capacità che il Milan a pieno organico può esprimere, confidando nel raggiungimento del piazzamento utile ad essere ammessi a partecipare alla Champions League. Un po’ come l’anno scorso, insomma. La scintilla che farà ripartire il motore rossonero sarà il rientro degli infortunati, secondo lui.

L’anno scorso, però, la scintilla che diede il via alla rimonta rossonera fu l’arrivo di Mario Balotelli, ovvero l’acquisto di un campione. Quest’anno il mercato invernale è già stato fatto e Honda e Rami andranno a completare le fila della squadra di Allegri. Il giapponese sarà il giocatore che dovrà dare la sferzata alla manovra offensiva, innescare Balo e sostenere questo grande Kakà che però non da ancora segno di durare al 100% per gli interi 90 minuti. Gol da calcio piazzato e ampliamento delle possibilità offensive saranno fondamentali tanto quanto ciò che fece Mario l’anno scorso. Col rientro di El Shaarawy davanti e De Sciglio dietro, si potrebbe pensare a un 4-2-3-1 dall’aria internazionale col faraone, Kakà e Honda alle spalle di Balo, e con Mattia e l’innesto Rami a barricare la difesa. Potrebbe essere una buona idea.

Compito di Allegri scegliere il modulo giusto per esaltare i propri ragazzi, ma soprattutto dovrà recuperare il punticino che manca nel confronto con l’anno scorso: infatti, la stagione passata alla vigilia della 15° giornata il Milan aveva 18 punti, uno più dei 17 di quest’anno. La differenza però sta nella corsa migliorata delle prime tre (i posti per la Champions per intenderci): la Juventus capolista ora ed allora ha 5 punti in più della già mirabile corsa dell’anno scorso; la Roma di Garcia migliora addirittura di 11 punti; infine il Napoli migliora di un punto, piccolino ma che sottolinea come le squadre di vetta si siano rinforzate e marcino a ritmi incredibili. La Fiorentina con cui lottammo la stagione passata ha 27 punti, uno in meno dell’anno scorso. Potremmo considerarlo un buon segno, se non fosse che oggi il sorpasso ai viola ci consegnerebbe l’accesso all’Europa League.

Chi disse che furono i rigori a portarci in Europa, chi lodò le mirabili mosse di mercato di Galliani, tutti dovettero accettare il fatto che il Milan era di nuovo in Champions. Ora, Allegri ha sulle spalle un inizio di stagione incandescente tanto in campo quanto negli uffici, e il diktat di conquistare l’accesso all’Europa per la stagione futura. All’orizzonte sfide difficili da vivere come una finale: Ajax per il passaggio del turno, poi Roma e Inter in Serie A per rosicchiare punti a chi sta là davanti. Il giro di boa deve arrivare al più presto se no le lepri fuggiranno e a noi resteranno solo briciole.

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