SM ESCLUSIVO/ Luca Serafini (SportMediaset): “Sì a Seedorf allenatore. Matri-Tevez, qualcosa non torna. Allegri? Storico…”

Ad analizzare il momento non troppo felice che sta attraversando il Milan è il noto giornalista di SportMediaset e una delle firme più autorevoli del panorama giornalistico italiano, Luca Serafini. Da Berlusconi ad Allegri, da Seedorf a Balotelli, fino all’arrivo di Honda e Ramì: ecco quanto raccolto in esclusiva da SpazioMilan.it.

Come vede il rinnovato interesse di Silvio Berlusconi per il Milan?
“Penso che dopo anni di crisi finanziaria, i problemi del mondo del calcio non sono tra i più importanti. Ma credo che per quanto riguarda il Milan ci sia stato un livello di austerità eccessiva e sproporzionata, non è stata percorsa la via di mezzo. Dobbiamo ricordarci che il calcio è la quinta industria italiana e produce lavoro nell’editoria, nel web e in televisione. Ma non solo, per gli sponsor e per gli stadi. Il calcio diverte e la gente ha diritto a divertirsi. I tifosi hanno bisogno di chiarezza ed è difficile far capire loro da dove arrivano i soldi per acquistare Balotelli a gennaio del 2013 quando non c’erano in cassa 11 milioni di euro per Tevez. E soprattutto come si fa a spendere 12 milioni di euro per Matri. Il Milan non avrebbe meritato Farina, Colombo e la Serie B così come adesso non merita di stare così in basso in classifica. Berlusconi dovrà investire per creare una squadra competitiva e decente”.

E la coesistenza tra Galliani e Barbara Berlusconi? Il futuro dell’amministratore delegato è ancora rossonero?
“I due non potranno mai coesistere, è fisiologico e naturale. È normale che Barbara Berlusconi voglia i suoi spazi visto che è la società è anche sua. Ha voglia di fare ed essendo giovane ha tante motivazioni. L’unica cosa che non ha funzionato in questo discorso è che Galliani avrebbe dovuto sapere da tempo che non sarebbe rimasto per sempre nel Milan. Nel frattempo, l’ad avrebbe avuto il compito di insegnare tutti i segreti a Lady B e aiutarla a crescere. Ma non è una questione personale tra Silvio Berlusconi e Galliani, non sarebbe cambiato nulla se al suo posto ci sarebbe stato qualcun altro”.

Secondo lei Allegri rimarrà al Milan ancora per molto tempo? In caso di suo esonero, cosa pensa di Seedorf?
“Non credo che Allegri rimarrà a lungo in rossonero. Il toscano è l’allenatore che è stato esonerato e riconfermato più volte nella storia del Milan, ma non tutti sanno che è una questione prettamente economica. Berlusconi non esonera Allegri perche non vuole pagargli l’ingaggio e liquidazione, pagherebbe un doppio ingaggio in caso di arrivo di un nuovo tecnico. Il toscano è complice dello sfacelo rossonero, ha vinto uno scudetto ma ne ha perso un altro clamorosamente. Ha epurato lo spogliatoio dai senatori che avrebbero curato lo spogliatoio e dato un’immagine all’ambiente. Allegri non riesce a controllare le esuberanze e gestisce i giocatori con superficialità. Ha avuto contrasti con Gattuso, Inzaghi, Nesta, Pirlo, Ambrosini e Seedorf. È sempre stato in difficoltà. Seedorf sarebbe pronto così come lo era Capello. Berlusconi sa cosa vuole e soprattutto sceglie l’uomo prima dell’allenatore. Basti pensare a Sacchi e Leonardo, due grandi persone prima di essere due grandi tecnici. Seedorf insegna a giocare a calcio e gestisce al meglio lo spogliatoio, farà in modo che ogni singolo giocatore saprà cosa vuol dire stare al Milan. Credo sia una scelta molto intelligente”.

Prima ha nominato Ambrosini, come si trova a Firenze?
“Ambrosini è felicissimo a Firenze. Nella Fiorentina si trova bene ed è riuscito a superare tutte le difficoltà e le amarezze dovute alla cessione. Il Milan gli ha chiuso la porta in faccia, non è stato trattato bene. Montella è stato determinante per l’approdo in Viola. Sta attraversando un buon momento, finora sta vivendo una buona stagione anche a livello fisico. Nello spogliatoio è rispettato ed è trattato come un’icona visto che è stato il capitano del Milan. È legato alle tradizioni, radicato al Milan e rossonero dentro. Vive sereno in famiglia e si interessa molto sulla sua ex squadra”.

Vuole dare un consiglio a Balotelli per riuscire a dare una svolta alla propria carriera?
“Rispetto molto l’infanzia di Balotelli. Ha vissuto un’adolescenza travagliata ed è cresciuto nella precarietà. Ha vissuto respinto dalla famiglia e ora ha la sindrome d’accettazione. Deve dimostrare sempre qualcosa e vive in maniera sregolata. È nervoso ed arrabbiato. Se potessi dargli un consiglio fraterno, ha ricevuto tanto dalla vita in termini di talento. La vita gli sta riconoscendo qualcosa. Dovrebbe sorridere alla gente, ai tifosi e agli avversari. Fa il calciatore è un bel mestiere, dovrebbe godersi il momento e non essere così inquieto”.

Capitolo calciomercato, cosa pensa dei nuovi acquisti Rami e Honda? Mentre di Nainggolan e D’Ambrosio?
“Nainggolan e D’Ambrosio sono soluzioni credibili e dato che il Milan avrebbe bisogno di un difensore e un attaccante, sarebbero una manna. Honda è sicuramente meglio di Birsa, non ci si aspetta molto da lui ma è un giocatore molto disciplinato. Ramì è un ottimo tappabuchi non credo possa giocare da titolare”.

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