LA MANCATA CESSIONE È…

LA SCELTA DI SM. Robinho è stato al centro del mercato estivo rossonero. Doveva essere lui il prescelto, la pedina da cedere al Santos, il giocatore da cui guadagnare almeno 8-10 milioni per poi reinvestirli su Ljajic o Honda (subito). La sua voglia di tornare a casa, in Brasile, unita allo scarso rendimento della stagione finita con il raggiungimento del terzo posto, aveva spinto il Milan e Galliani a trovare un accordo con la società del cuore di R7. Niente di fatto, l’affare è saltato e per il brasiliano è arrivato anche il prolungamento del contratto con i rossoneri, quasi un macigno sulla volontà di cederlo.

PERCHÉ LO ABBIAMO SCELTO. Robinho non sembra aver messo in pratica la sua volontà di essere convocato per il Mondiale che si terrà nel suo Paese; nonostante sia tornato ad indossare la maglia verdeoro dopo due anni ed aver giocato nelle due amichevoli disputate a metà novembre contro Honduras e Cile, segnando anche un gol, il numero 7 rossonero ha dimostrato ancora di essere incostante: ha segnato sì 3 gol fra campionato e Champions (contro il Barcelona, su assist di Kakà), ma molto spesso, quando chiamato in causa, si è rivelato essere inutile nella manovra di gioco, svogliato e poco funzionale. Anche gli infortuni hanno fatto la loro parte, costringendolo ai box.

AL SECONDO POSTO… Non poteva non esserci l’altro grande enigma rossonero, Antonio Nocerino. Ormai da quasi due stagioni l’ombra di se stesso, l’ombra di quel giocatore che si rivelò fondamentale nello scacchiere di mister Allegri e che diede tante gioie ai rossoneri nell’anno del secondo posto. Relegato in panchina da parecchio tempo, solo ultimamente ha saggiato il campo, rivelandosi ancora inconsistente. Gennaio incombe e, secondo alcune indiscrezioni, la sponda granata di Torino potrebbe accoglierlo. Tutto è legato all’affare D’Ambrosio.

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