C’è un Poli da non dimenticare: ecco perché resta così prezioso

E’ approdato in rossonero da quasi 7 mesi, ma per dedizione, sacrificio ed attaccamento alla maglia dimostrati sembrano nettamente di più. Andrea Poli è un giocatore che in una grande squadra ci sa fare e ci sta fare. Andrea Poli è da grande squadra. Serio e moderno: soprattutto, maledettamente concreto. Un centrocampista instancabile, volenteroso e rispettoso di ruoli ed avversari, senza paura di provare a superarsi con un recupero, un inserimento, una conclusione in più. A costo di finire il primo tempo con il fiatone. Poli per il Milan è un valore aggiunto. 24 anni e non sentirli, l’esperienza c’è e i margini per non smettere di stupire e rinforzarsi ancora si vedono ad occhio nudo.

Nella prima metà dell’anno (calcistico) Poli è stato una garanzia, con il Milan ha conquistato (e meritato) 26 presenze complessive, anche se solo in 5 occasioni è riuscito a concludere l’incontro (Verona,  Udinese, Celtic, Catania, Spezia). Sotto la gestione Allegri è stato risorsa e soluzione, ma anche il “re delle sostituzioni“. Eccessive. Ha spesso iniziato dal 1′ ma in rarissimi casi è rimasto in campo fino al fischio finale (numerosi sono anche i casi in cui è subentrato in corso d’opera), per demeriti del Milan e non per demeriti suoi. Sì perché fino adesso la stagione del Diavolo è stata di affanno, rincorsa e recupero, la squadra ha quasi sempre deluso e mai chiuso le gare, normale “sacrificare” Poli per inserire un attaccante e provare a vincere. Senza riuscirsi granché. Nella Sampdoria si è fatto le ossa, all’Inter ha sfondato ma è stato lasciato (inspiegabilmente) a piedi, nel Milan, adesso, merita di vivere un bella storia. Diversa. Acquistato in compartecipazione per poco più di 1 milione (nell’operazione è stato inserito Salamon) e alla ricerca di stabilità: a Poli basta il Milan e per il Milan, visto il periodo infelice, Poli avanza. E’ proprio un lusso.

Vietato dimenticarsi quello che ha rappresentato, rappresenta e può rappresentare. Una promessa azzurra, nel giro (anche) della Nazionale di Prandelli e con delle buonissime possibilità di raggiungere il Mondiale in Brasile. Non sarà semplice, ma a Poli le cose difficili piacciono di più. Si è detto che con Seedorf rischia di scomparire: errore. Con il nuovo modulo e l’arrivo di Essien lo spazio è più ridotto, è vero, ma l’olandese apprezza Andrea e lo ritiene adatto alla sua filosofia. Clarence è arrivato da poco e Poli è rimasto fuori per la febbre, nessuna esclusione volontaria bensì costretta. Pazienza e fiducia, per il resto ci pensa Poli.

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