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Giocherò col 4-2-3-1 perché vorrei sfruttare le grandi qualità che abbiamo davanti e per un gioco sempre più offensivo. Ma io più che nel sistema credo molto di più nella filosofia di gioco”. Queste le parole di Clarence Seedorf nella sua prima conferenza stampa da tecnico del Milan. L’olandese ha confermato le voci che già circolavano da giorni sul possibile nuovo modulo rossonero. Un cambio offensivo, spettacolare, come piace all’ex numero 10 e soprattutto come piace al presidente Berlusconi.

Non è una novità assoluta per il Milan che già nella stagione 2009-2010 con Leonardo in panchina aveva utilizzato il famoso 4-2 e fantasia che aveva regalato risultati altalenanti ma il gioco era stato a tratti piacevole e spettacolare. La difesa dell’epoca però poteva contare su Nesta e Thiago Silva che potevano garantire una copertura efficace anche con la squadra sbilanciata. Oggi invece e tutta un’altra storia, la difesa nel girone di andata ha già incassato 30 gol e la mancanza di equilibrio è purtroppo stata una costante del Milan da settembre a oggi che con questo nuovo sistema di gioco dovrà fare molta più attenzione ed essere più aggressivo per non suicidarsi con le sue stesse mani. Seedorf però giustamente vuole sfruttare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e il reparto offensivo, soprattutto le seconde punte, è ben nutrito. Stasera contro il Verona giocheranno Kakà, Honda a e Robinho ma dietro la punta potrebbero giocare anchegli infortunati Saponara ed El Shaarawy e anche Birsa. Insomma l’allenatore vuole esaltare al massimo le attitudini offensive della squadra che non fa fatica a trovare il gol ma che fa tremare i tifosi in fase difensiva. Un sistema di gioco che vedrà utilizzati solo due centrocampisti, dovrebbero essere De Jong e Montolivo e questo sarà un ulteriore cambiamento e un ulteriore prova per i vari Muntari, Poli, Nocerino e Cristante che dovranno sudarsi ancora di più una maglia da titolare.

L’Hellas Verona arriva a San Siro convinta dei suoi mezzi, dopo un girone d’andata assolutamente da protagonista. Mancheranno Jorginho, ceduto al Napoli, e Luca Toni che all’andata fece piangere il Diavolo. Non sarà una gara affatto semplice, servirà da subito sacrifico e concentrazione per assimilare la filosofia del nuovo mister che proverà il nuovo sistema di gioco come antivirus per questa squadra ferita e malata.

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