Abate-Seedorf, due lingue diverse

Nessun caso (o almeno non ancora), ma nemmeno un falso problema. Fanno sempre più rumore le esclusioni di Abate, uno di quelli che forse rimpiangerà maggiormente l’addio di Allegri, nel Milan di Seedorf: stasera a Napoli lo aspetta di nuovo la panchina, la seconda consecutiva.

Da quando c’è stato il cambio di allenatore, Abate è sceso in campo neanche 20 minuti (5′ con l’Udinese e 14′ con il Cagliari), anche se con Verona e Spezia era ancora fermo ai box per infortunio (quella distorsione alla caviglia che sembrava infinita). Mister Clarence lo ha avuto poco a disposizione, ma non sembra apprezzarlo fino in fondo. Più per “colpa” di Emanuelson che di De Sciglio. Sì perché Mattia è destro naturale e, nonostante possa giocare senza problemi a sinistra, spesso (e di recente) con prestazioni migliori, preferisce agire nella sua zona di campo più adatta. Seedorf lo sa e lo ha ribadito a più riprese, anche ieri in conferenza a Milanello. Si fida di De Sciglio ed apprezza Emanuelson, che di fatto spegne ogni speranza per Ignazio: da olandese a olandese, Urby parla la stessa lingua di Seedorf. Abate no.

La situazione è tesa e non di facile risoluzione, Abate aspetta il suo momento ma intanto, insieme a Raiola, si guarda intorno. La cessione a giugno non è da escludere, anzi, le chance stanno crescendo. Non a caso, nei giorni scorsi di mercato e anche per il prossimo giugno, il Milan ha inseguito D’Ambrosio e sta insistendo per Coentrao: segno che per la prossima stagione c’è l’intenzione di modificare l’assetto dei terzini.

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