Atletico di nome e di fatto: i loro pregi sono i difetti del Milan. Ma…

Sessanta punti in classifica in campionato, contro i 32 del Milan in Serie A, non possono che meritare rispetto, ma nemmeno paura nel calcio. L’Atletico Madrid è una squadra vera, una corazzata, un insieme perfetto di qualità differenti. Essere primi in classifica nella Liga vuole dire essere una potenza, al pari di Barcellona e Real Madrid. C’è poi un valore aggiunto che si chiama Simeone, un allenatore con i fiocchi e con idee rivoluzionarie: nel 2006, per esempio, prima della vittoria del suo Estudiantes del Titolo di apertura contro il Boca Juniors, il Cholo-Cholo mostrò ai giocatori il monologo di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”.

I Colchoneros hanno fame e non mollano mai, sono corti ed elastici, con punte che pressano le ripartenze avversarie e difensori che si aggiungono alla manovra offensiva: si difende in tanti e si attacca in tanti, cioè corrono tutti. E poi i madrileni sono formidabili anche sulle palle inattive. Atletico di nome e di fatto. I loro pregi sono i difetti del Milan: chiaro perché dopo il sorteggio degli ottavi non si doveva festeggiare granché? Ma comunque si poteva pescare di peggio. Simeone però per la sfida di San Siro dovrà fare a meno di Filipe Luis, al momento uno dei laterali più influenti al mondo sul gioco di una qualsiasi formazione. Ecco il principale limite dell’Atletico: mini-panchina e poche “riserve”.

In campo però, stasera, non mancheranno Diego Costa (paragonabile ai nostri Casiraghi e Vieri) ed Arda Turan (detto anche il Beckham turco): il primo è un leone indomabile, riesce sempre a colpire per primo ed è anche promesso sposo del Chelsea (Mourinho ne è pazzo), il secondo è il vero jolly in più, copre ed è unico nei dribbling (più del triplo della media in Champions), è un personaggio che cura minuziosamente il look (soprattutto la barba) e non conosce la fatica. Emanuelson è avvisato. Questi sono i pregi e i difetti dell’Atletico Madrid, una sfida che sembra impari ma non impossibile. Il Diavolo, ricordando quelle che fece un anno fa in casa contro il Barcellona, può farcela.

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