Bologna: difesa d’argilla, ma attenzione al contropiede

Nell’incontro precedente la grande notte di Champions League, il Milan ospita un Bologna battibile e in difficoltà. I rossoblù, pur essendo reduci da una vittoria esterna, si trovano a quattro punti dalla zona retrocessione e sono orfani del loro leader, Alessandro Diamanti, approdato al Guangzhou di Marcello Lippi. I tre punti sono alla portata, ma l’impegno non va di certo sottovalutato.

Punto di forza: contropiede.
Ora che Diamanti è stato ceduto, il Bologna deve ritrovare la giusta quadratura e i cardini da cui ripartire. Una cosa, però, è certa. Se dovesse disputare una buona gara dal punto di vista atletico e tattico, mettendola sulla fisicità, chiudendosi e ripartendo con incisività, la compagine di Ballardini potrebbe metterci in seria difficoltà e creare le condizioni per espugnare San Siro. Sì, perché il Milan di Seedorf non è meglio di quello di Allegri: i giocatori non scendono in campo con la giusta convinzione, presentano una condizione fisica non ottimale e, dal momento che i trequartisti non ripiegano e non sempre i due centrali di centrocampo rimangono bloccati, sono troppo esposti ad azioni di rimessa. Con una prova di sostanza, caratterizzata da catenaccio e ripartenze veloci, il Bologna si troverebbe nelle condizioni di far bene.

Punto debole: difesa centrale.
E’ al centro della difesa che il Bologna evidenzia la maggior parte dei problemi. Il pacchetto arretrato a disposizione di Ballardini è composto da giocatori molto forti dal punto di vista fisico, ma che presentano pecche in merito al senso del gioco e della posizione, all’impostazione dell’azione e alla mobilità. L’unico che in parte si salva è Mantovani che, nonostante sappia comprendere con efficacia sufficiente lo sviluppo delle azioni e sia un po’ più rapido rispetto ai compagni di reparto, non sempre è continuo nel rendimento e si esprime al meglio come esterno di difesa. Certo, il centrocampo non sempre copre a dovere e spesso si inserisce senza produttività, ma la retroguardia centrale rimane il tallone d’Achille più palese.

Giocatore chiave: Rolando Bianchi.
Centravanti in possesso di forza fisica e di un buono stacco di testa, l’attaccante di Lovere non è un fenomeno, ma può essere considerato il centro gravitazionale del Bologna. Verticalizzando per lui, in grado di tenere palla, di fare salire la squadra, creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e fornire seconde palle per il suo partner d’attacco, i felsinei possono rifiatare e sperare di incidere in fase offensiva.

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