Più velocità ed imprevedibilità in zona d’attacco: la soluzione c’è…

L’intervista rilasciata dall’ex portiere rossonero Mario Ielpo in esclusiva a SpazioMilan.it si chiudeva con un commento su Clarence Seedorf e il suo operato: “Non mi piace per niente come gioca, vedo 3 trequartisti fermi e pochissima copertura: non è il mio calcio, così Kakà diventa un mulo! Credo moltissimo nell’uomo Seedorf, che ha enormi potenzialità, ma come mister rimane un mistero. I centrocampisti corrono troppo e conquistano troppo poco, con il Torino non mi spiego l’esclusione di Abate: avrei avanzato Emanuelson, che non si è ancora capito in che ruolo si esprime meglio, togliendo Honda. Il giapponese non ha passo, ma in questa posizione lo si limita: comunque, ci vuole pazienza“.

Il concetto espresso dall’ex numero uno del Milan non è affatto nuovo, anzi è condiviso da molti. Emanuelson ha evidenti limiti nella fase difensiva mentre è più propenso a spingersi in avanti e agire da centrocampista aggiunto. Il nuovo modulo di Seedorf risente molto di questa attitudine del giocatore olandese, il 4-2-3-1 ha la necessità di terzini bravi a crossare ma altrettanto bravi a difendere. L’esempio migliore in casa rossonera è quello di De Sciglio ma anche Abate, come suggeriva Ielpo, potrebbe fare al caso del tecnico del Milan. Entrambi in grado di arrivare sul fondo e crossare e nello stesso tempo garantire la giusta protezione al reparto arretrato.

Nel mercato invernale, la dirigenza rossonera aveva messo gli occhi sul trequartista del Parma Biabiany. Si cercava la velocità e la mobilità del gialloblù, ma a questo punto perché non provare Emanuelson sulla trequarti? Potrebbe far rifiatare a turno i titolari e potrebbe dare vivacità e movimento alla manovra offensiva della squadra milanista. Urby ritornerebbe nella sua posizione originaria ai tempi dell’Ajax e si renderebbe molto utile alla causa considerato che i trequartisti in campo sono troppo statici e a tratti immobili. Si supponeva che con il nuovo allenatore in panchina ci potesse essere il tanto atteso cambio di mentalità e di gioco; la cura Seedorf è servita a dare morale, voglia e sicurezza ad ogni rossonero ma il gioco è diventato più prevedibile di prima.

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