Serie A verso la svolta: stop alle comproprietà. Ecco come cambierà il mercato…

Il calcio italiano si avvia verso una svolta epocale. Secondo la Gazzetta dello Sport, la Lega Serie A sta discutendo sulle modifiche delle norme riguardanti il mercato. E sembra che nove società si siano espresse per l’abolizione delle comproprietà.

La formula, adottata solo Italia, ha caratterizzato sempre di più le trattative negli ultimi anni, ma dalla prossima estate potrebbe cambiare. Si pensa, in particolare, all’introduzione del prestito con diritto di riscatto automatico qualora si venissero a delineare alcune condizioni pattuite tra le parti. In questo modo si farebbe più chiarezza anche dal punto di vista fiscale, allineandosi con le norme Uefa e Fifa. Al momento sono 164 le comproprietà in atto in Serie A, 92 delle quali scadono a giugno. L’ipotesi più probabile è che si vada ad una fase transitoria per due anni in moda da non intaccare operazioni già definite.

Ma i procuratori storcono il naso. Giovanni Branchini, agente del milanista Riccardo Montolivo, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha affermato: “Sicuramente porterebbe maggiore chiarezza e linearità nel mercato ma permettetemi di sottolineare che non sono questi i problemi che affliggono il nostro calcio”. Ancor più scettico Franco Zavaglia, procuratore di Alberto Aquilani: “Penso che per il calcio italiano sia molto difficile privarsi delle comproprietà. A livello internazionale c’è un’esigenza diversa ma la situazione italiana è diversa”. E tra i dirigenti si leva la voce contraria del ds dell’Atalanta, Pierpaolo Marino: “Sono contrario all’abolizione: ho già vissuto quel periodo, ma c’erano così tante vertenze per scritture private che dovemmo fare una sanatoria con l’avvocato Nizzola. La moratoria non può essere di due anni: ove dovessero decidere di abolirle, dovrebbe essere da tre a cinque anni. In Sudamerica, addirittura, si dà la proprietà a terzi. Ci sono strumenti come le partecipazioni alle future vendite all’estero, l’istituzione al diritto federativo e di quello patrimoniale”.

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