I primi Rami della crescita

Milan- Torino 1-1. Il primo pareggio dell’era Seedorf, il primo arresto di una (comunque improbabile) rimonta. Il Milan sceso in campo ieri sera è una squadra che mostra due volti distinti: quello già tristemente conosciuto, stanco e incapace di qualsiasi scintillante iniziativa. E quello fresco, affamato di rivincita, consapevole e cosciente di avere buone potenzialità.

Dalle due facce di una medaglia ancora povera di valore, nasce un pareggio che seppur meritato continua a sbattere davanti agli occhi di tutti quanto lavoro ci sia ancora da fare per riportare quella rossonera ad essere una squadra competitiva e continuativa. Ma è proprio durante questa folle corsa alla riconquista dei gradini più alti del podio che trovano spazio per emergere quegli elementi troppo spesso sottovalutati, quasi scherniti. E’ il caso di Adil Rami, che nonostante un diffuso scetticisimo iniziale, sta dimostrando di avere le capacità e la grinta per emergere come campione.

Deciso e ruvido in difesa, non abbassa mai la testa ma al contrario dimostra a tutti di aver capito le dinamiche che guidano il calcio italiano. Sempre sorprendentemente concentrato, presta poca attenzione all’estetica ma si gioca il tutto per tutto quando serve concretizzare. Condizione che l’ha portato a finalizzare l’azione del gol del pareggio con un destro preciso ed energico da fuori area. Le idee di Seedorf vengono premiate nella ripresa, quando con la squadra che pressa altissima, è proprio un difensore centrale a concretizzare e salvare una partita che sembrava già scritta.

Rami ha capito come ricoprire il suo ruolo, dimostrandosi anche incredibilmente utile quando c’è da costruire. Questi sono i diamanti grezzi di cui abbiamo sempre parlato, questo è il futuro in cui avere fiducia.

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