Serginho: “In Champions il Milan ce la può fare. Seedorf ha cambiato la filosofia, adesso c’è ordine”

Serginho, ex difensore brasiliano e giocatore rossonero, attualmente osservatore del Milan in Brasile, è intervenuto a “Studio Milan”, programma di Milan Channel.

Sui ricordi con la Sampdoria: “Ricordo bene l’azione che feci a Genova contro la Sampdoria nel 2003/2004, con il gol di Sheva alla fine: quella era una grande squadra, con grandi giocatori”.

Sull’Atletico Madrid: “Contro l’Atletico Madrid il Milan ha fatto una buonissima partita, è stato sfortunato: ha fatto un buon possesso e creato tanto, peccato per il gol che è stato un errore evidente in difesa. C’è stato un difetto di comunicazione. Mercoledì in Champions il Milan ha fatto la miglior partita della stagione a San Siro, al ritorno non è impossibile la qualificazione: loro sono bravi nei contropiedi, ma il Milan è il Milan”.

Sulla Juventus: “Non sarà facile, sarà un impegno ancora più tosto dell’Atletico, ma sono sicuro che i rossoneri faranno un super prestazione. La Juve comanda in Serie A, arriveranno più preparati alla sfida: c’è tanta rivalità, sarà bello”.

Sul mercato in Brasile: “Il Brasile è la meta del calcio, ogni anno ci sono dei talenti nuovi. Sono felice che il Milan abbia cambiato mentalità: non vuole solo giocatori pronti ma anche qualche scommessa più giovane, le opportunità ci sono”.

Sulla Serie A: “La Serie A è cambiata, prima c’era più qualità: ora il livello medio è più basso, il vostro campionato ha perso appeal. Sono rimasti pochi campioni, questo mette tristezza. Peccato, perché il calcio italiano è il calcio più importante del mondo”.

Su Seedorf: “Seedorf sta trovando la sua maniera ideale per schierare i giocatori, è bravo a farsi ascoltare: nella prossima stagione potrà mettere in pratica tutte le sue idee, adesso sta facendo delle prove. Clarence ha cambiato la mentalità e la filosofia”.

Su Inzaghi: “Sono felicissimo per Inzaghi, l’ho incontrato pochi giorni fa a Milano, ero sicuro che sarebbe diventato un allenatore con i fiocchi: in carriera non ho mai visto una persona così preparata sul calcio, conosceva dalla Serie A alla C”.

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