Kakà, Robinho, Honda: non ci siamo. Le difficoltà dei tre tenori

Il pareggio contro il Torino ha evidenziato ancora di più che nel nuovo modulo di Clarence Seedorf i tre trequartisti dietro la punta faticano a interpretare nel migliore dei modi questo ruolo. Fino ad ora il mister olandese è sempre partito con Kakà, Honda e Robinho dietro l’attaccante, Balotelli o Pazzini.

I tre tenori però non sono quasi mai riusciti a incidere nel gioco come dovrebbero e come gli chiede l’allenatore. Nella gara contro il Torino Kakà ha messo come al solito tutto quello che aveva in campo ma la condizione fisica non era al top ed è apparso troppo egoista e perfino nervoso nel vedere che alcune giocate non gli riuscivano. Comunque è stato il più pericoloso dei tre, quando nel primo tempo ha impegnato Padelli con un bel destro da fuori. Honda invece è apparso ancora fuori dal gioco e dagli schemi, troppo lento e troppo impacciato per i ritmi della serie A. Seeodrf ha predicato pazienza ma l’ex CSKA deve darsi una mossa perché al Milan bisogna andare veloci e soprattutto perché le alternative, di qualità, in quel ruolo non mancano. E poi c’è Robinho, sempre sul punto di partire e poi puntualmente schierato sempre da titolare. Troppo inconcludente il brasiliano che forse davvero, mai come questa volta, ha la testa già in Brasile visto che lì il mercato chiude a marzo.

Binho e  Honda soprattutto non sembrano neanche adatti a fare il ruolo di laterali. Giocando così i due esterni devono farsi tutta la fascia per dare copertura e aiuto al centrocampo e loro due non hanno la corsa e il passo per interpretare al meglio quel ruolo. In questo senso andava l’acquisto di Biabiany, perfetto per quella posizione. Con il recupero di El Shaarawy sarebbero stati loro due i migliori in quelle posizioni. Oltre che al marocchino Taarabt che ha già fatto l’esterno puro in carriera, sa come ci si muove e non ci sarà da stupirsi se dalle prossime partite Seedorf puntasse forte su di lui.

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