Nesta: “Non è più il mio Milan, il cambiamento generazione non è riuscito”

Lucido, ma duro. Alessandro Nesta analizza la situazione del “suo” Milan dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano dell’Atletico Madrid. “E’ stata un’eliminazione pesante, figlia di un cambiamento generazionale che non è riuscito, di scelte sbagliate. Ma il discorso è più ampio“, afferma l’ex difensore rossonero in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Questo non è più il mio Milan – aggiunge Nesta -. Non è quel club che poteva spendere e pensare in grande. Oggi le risorse non ci sono e il campo risponde di conseguenza. Per il Milan e per tutto il calcio italiano. Perché negli anni d’oro i presidenti non hanno provveduto a investire nei settori giovanili. E poi perché le società non si preoccupavano di sballare nei conti, tanto poi c’era sempre la banca di turno o l’azienda di famiglia in soccorso. L’economia italiana lo permetteva. Ma ora non è più così. E allora i conti del calcio restano in rosso. E quando non lo sono, quasi mai si riesce a far combaciare l’aspetto economico con quello sportivo. Nessuno è abituato a farlo. In Usa, invece, è la regola”.

Quindi un annuncio che farà felici i tifosi della Lazio: “Sarò all’Olimpico il 12 maggio“. L’occasione sarà la festa dei 40 anni dal primo scudetto dei biancocelesti. E a proposito della squadra dove è cresciuto, l’ex numero 13 dice: “Ora c’è confusione nella Lazio, non posso essere io a far da mediatore tra i tifosi e Lotito. Poi mancherei di rispetto al Montreal Impact (lavora nello staff tecnico, ndr). E voglio pure capire se nella vita mi riesce anche di fare l’allenatore. Lotito deve fare un passo in avanti: i tifosi vogliono solo che parli chiaro. Manca il dialogo. Basterebbe un incontro tra lui e alcuni punti di riferimento della lazialità. Ci si chiarisce, magari anche con modi rudi, e se ne esce vincitori tutti insieme. Perché così a rimetterci è la squadra”.

Impostazioni privacy