Corriere dello Sport: Berlusconi e la verità sui 50 milioni di euro

Qualche giorno fa, Silvio Berlusconi, rivolgendosi ad un politico di fede milanista, pronunciò queste parole: “Anche a me dispiace molto che il Milan vada male, anche perché ci rimetto 50 milioni di euro all’anno”. Una frase che ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto in virtù del costante pareggio di bilancio raggiunto dalla società di via Aldo Rossi dal lontano 2009 (anno della cessione di Kakà al Real Madrid). Stando però alle cifre riportate dal Corriere dello Sport, Berlusconi non avrebbe detto affatto un’eresia, anzi avrebbe molte ragioni.

Per la stagione 2014-2015, numerose saranno le spese ed a poco serviranno i 25 milioni di euro (lordi) che la società meneghina risparmierà con la decurtazione del 20% degli ingaggi dei giocatori. A cominciare dai 14 milioni di euro, qualora non ci sia sconto alcuno, che occorreranno per acquistare Adel Taarabt (dal Qpr) ed Adil Rami (dal Valencia), tra i più positivi della seconda parte di questa tormentata stagione. Il mancato piazzamento in zona Champions, comporterà inoltre la rinuncia a ben 37,9 milioni di euro, un’entrata mancata che andrà ad incidere inevitabilmente sul mercato. A tutto quanto esposto sopra, bisogna aggiungere anche, il preventivabile, calo di abbonati. La società rossonera ha incassato nell’estate 2013 circa 10 milioni e 420 mila euro, derivanti dalle 23.529 tessere sottoscritte dai fedelissimi. A meno di clamorosi investimenti sul mercato, ad oggi alquanti utopici, sarà difficile superare i 20.000 abbonati per la stagione 2014-2015.

Non è difficile immaginare che la proprietà del Milan sia alla ricerca di un socio di minoranza, un socio che possa investire 150-200 milioni di euro (su tutti Fly Emirates); un partner che come parziale indennizzo potrebbe dare il suo nome al nuovo stadio che vedrà l’inizio dei lavori a partire dal 2016. Il mercato estivo che verrà, sarà tra i più importanti dell’era Barlusconi: bisognerà investire, magari cedendo un prezzo pregiato al miglior offerente, senza cadere nella politica dei parametri zero, rivelatasi infruttuosa in campo e dannosa per il già fragile bilancio rossonero.

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