Craxi: “Ci sono troppe figurine, vedo una società in grande difficoltà”

Bobo Craxi (politico e tifoso rossonero) a Milan Channel: “Con il Parma il Milan è stato sfortunato, quel gol di Amauri non bisognava proprio prenderlo: la palla la perde De Jong, ma la colpa è che si è pensato di vincere senza volersi accontentare di un buon pari. A Seedorf vorrei chiedere come mai la squadra dura solo fino al 75’, ma è sbagliato e scorretto metterlo già in discussione. Seedorf può essere stato un azzardo, va anche detto che adesso, rispetto all’anno scorso, ci sono delle possibili alternative interessanti. Episodi e destino hanno fatto la differenza, Seedorf comunque sta povando a cambiare le cose. Anche il Milan società è in difficoltà, nell’ambiente si sono inserite delle componenti extra-campo che hanno inciso parecchio e in negativo. Una contestazione è un atto d’amore, in passato ce ne sono state ben di peggio: i tifosi rappresentano sempre il 12esimo uomo in campo. A San Siro è stata fatta una protesta civile, il “problema” è che i sostenitori rossoneri sono stati sempre ben abituati. Ma il comunicato della Curva Sud non l’ho trovato impeccabile, non è giusto fare delle liste di proscrizione”.

E ancora: “E’ strano vedere un Milan senza più obiettivi a metà marzo, qualche errore è stato commesso. Il Milan non ha più i fuoriclasse di un tempo, sono rimasti solo Balotelli e Kakà, per la sua storia: si dovrà necessariamente intervenire sul mercato. Kakà è un campione in declino. La rosa è buona, ma ci sono fin troppe figurine: bisognerà cercare di adattare i singoli al modulo e poi al gioco. Lo spogliatoio è una specie di fabbrica, è importante che ci sia un gruppo formato da un’impronta italiana solida. Non si spiega così il flop attuale, ma sarebbe bello. Berlusconi è preoccupato da altre vicende, ma non credo sia così lontano come si dice. Se si potesse occupare più del Milan, ben venga”.

Doppio ad? Era peggio avere due allenatori… Investitori stranieri? Il Milan costa, non credo che Berlusconi si metta in giardino con un indonesiano a fare dei compromessi. Il Milan, come il Real Madrid e il Barcellona, rimane una delle squadre più forti della storia del calcio”.

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