Sette coppie di centrali diverse in 12 sfide. Basta prove, servono idee

Dopo 28 giornate il Milan, in campionato, ha incassato la “bellezza” di 42 gol (solo con Seedorf 20), il che vuol dire subirne in media quasi 2 ad ogni sfida. Non succedeva da più di sessanta anni, peggio nella storia è stato fatto solo in 3 occasioni: la più recente ancora prima degli anni ’50 del secolo scorso. Segno che le colpe non sono solo della società, c’è anche il campo che condanna la squadra, con numeri e problemi spesso nascosti.

La premessa è d’obbligo: la difesa rossonera è piena di buchi e giocatori mediocri. Curioso però che, dall’arrivo di Seedorf in poi, siano state cambiate 7 coppie di centrali in soli 12 incontri. E solo in un’occasione (Cagliari-Milan e Milan-Torino) gli stessi 2 sono stati poi confermati nell’impegno successivo. Vero è che le prestazioni dei vari giocatori in questione hanno dato poche garanzie, quindi questa serie confusa di idee è probabile sia stata messa in atto per provare il possibile e l’impossibile in cerca di un’affidabilità che non c’è mai stata, ma va anche ammesso che complicarsi la vita da soli ora come non mai non ha nessuno senso. Da Zapata-Mexes a Zapata-Rami, Rami-Mexes, Rami-Zaccardo, Zapata-Bonera e Bonera-Mexes, in poco più di 2 mesi esperimenti vari senza distinzione di competizione (campionato, Champions e Tim Cup). Basta, serve semplicità. Soprattutto, va decisa una coppa “ideale”, o se vogliamo la meno scarsa. E in questo senso i prescelti sembrano essere Rami e Bonera, i due difensori che hanno giocato di più, sia singolarmente (7 volte) che in coppia (3), da quando c’è Seedorf.

Fiducia e decisioni, affiatamento ed intesa. A costo di bocciare qualcuno. La difesa centrale del Milan ha bisogno di più punti fermi possibili, dovrà essere questo uno dei primi accorgimenti tattici che l’allenatore olandese dovrà attuare in questi giorni. Lazio e Fiorentina incombono, vietato fallire ancora.

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