Sbaglia Silvio? Paga solo Galliani

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

“Seedorf sì o Seedorf no?”. Sarà sicuramente questo uno dei leitmotiv che accompagneranno il Milan, almeno fino al termine della stagione, un seguito a ogni sconfitta o prestazione deludente; il dubbio è lecito ma un clima di questo tipo non aiuterà certamente il tecnico rossonero nel suo arduo compito di risollevare il morale di una squadra già oggetto di pesanti critiche e contestazioni. Sembra, infatti, quanto meno assurdo mettere in discussione un allenatore voluto così fortemente in una stagione del genere.

Se Berlusconi ha confermato, almeno per il momento, la fiducia all’allenatore che lui stesso ha fortemente voluto, non ha invece risparmiato critiche riguardo il lavoro di Adriano Galliani, reo di aver male investito i (pochi) fondi a sua disposizione. Il club di via Rossi paga indubbiamente una strategia di mercato che ha portato all’acquisto di giocatori low cost e avanti con gli anni, ma è anche vero che nei momenti cruciali l’ad rossonero è stato ostacolato proprio dal Presidente. Nel 2009 per esempio Galliani aveva chiuso con il Manchester City la trattativa per Kakà che avrebbe portato nelle casse della società ben 109 milioni di euro ma, in seguito alle manifestazioni di malcontento dei tifosi, il brasiliano fu trattenuto e poi venduto dopo soli sei mesi al Real Madrid al prezzo di 67 milioni, ovvero a 42 milioni in meno.

Solo dodici mesi più tardi, inoltre, lo stesso Galliani era riuscito a piazzare Pato per una cifra esorbitante e aveva ormai trovato l’accordo per portare Tevez al Milan; ancora una volta però, per volere di Berlusconi, delle due trattative non ne andò in porto neanche una. Gli sbagli nella gestione delle finanze, dunque, sono stati tanti e le colpe di tutti, ma è naturale che in un momento di crisi come quello che sta vivendo il Milan qualcuno debba essere sacrificato davanti alle folle come capro espiatorio. E stavolta quel qualcuno potrebbe essere davvero Galliani.

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