Pacco da Champions

Il Milan esce sconfitto e umiliato dal Vicente Calderon, salutando la Champions chissà per quanto tempo. Quando si vince lo si fa in undici così come quando si perde, ma è inutile non vedere prestazioni più negative di altre. Un giocatore da cui il Milan si aspettava molto di più, soprattutto in Europa, è Michael Essien, che ha ampiamente fallito contro l’Atletico. E in generale in questi primi mesi rossoneri.

Il ghanese è arrivato a gennaio, liberato senza troppe lacrime dal Chelsea e dal suo mentore Mourinho. Un parametro zero di esperienza che doveva servire per sostituire lo squalificato capitan Montolivo. L’esperienza delle grandi partite non gli mancava e sembrava l’uomo giusto per il centrocampo di Seedorf. Molti addetti ai lavori avevano lanciato l’allarme quando Mourinho, che si è portato Essien anche al Real, non aveva posto resistenza nel cedere il suo pupillo, gratis, al Milan. Le voci non vennero ascoltate anche perché l’esempio di Kakà, tornato nonostante l’arrivo di Ancelotti in Spagna, era lampante e aveva azzittito un po’ tutti gli scettici. Con Essien però  l’operazione ‘rilancio’ non c’è stata e l’ex Blues ha influito negativamente sulla squadra. Nella gara più importante è stato tra i peggiori, ha perso palla in occasione del fulmineo vantaggio dell’Atletico e non ha mai trovato la giusta posizione in campo, sempre sovrastato da Koke e Arda Turan. E’ arrivato a zero e quindi il danno economico non è ingente, ma se questo è il massimo che il 32enne può dare allora sarebbe stato più opportuno optare per Muntari che, almeno sotto il profilo della determinazione e della voglia, non ha mai fallito.

Queste ultime partite di campionato serviranno a Seedorf per capire chi potrà far parte della rosa anche il prossimo anno. Essien l’ha voluto lui ma non è scontata una sua permanenza a Milanello anche nella prossima stagione.

Impostazioni privacy