Fiore: Cuadrado funambolo, Borja Valero leader

Turno infrasettimanale bollente per il Milan che, alle 20.45 di stasera, sfida al Franchi la Fiorentina. La partita, per i rossoneri, si preannuncia a dir poco difficile: gli uomini di Vincenzo Montella, reduci dal successo esterno ai danni del Napoli, sono tornati in corsa per il terzo posto e non intendono incespicare in battute d’arresto. Finalisti in Coppa Italia, nonostante debbano fare a meno della coppia d’attacco titolare (Pepito Rossi e Mario Gomez sono fermi ai box), i gigliati giocano un calcio fluido e dinamico e possono contare su una buona organizzazione tattica, tanto da saper prendere in mano le operazioni della contesa senza sbilanciarsi. Insomma, per batterli serve una grande prova sotto ogni punto di vista.

Punti di forza: Cuadrado-centrocampo.
Massimo esponente del 4-3-3 di Montella è Juan Cuadrado, esterno destro d’attacco in possesso di rapidità, cambio di passo, accelerazione, resistenza, esplosività, propensione all’uno contro uno e al ripiegamento, abilità da contropiedista, capacità di trovare il tempo dell’inserimento, qualità balistiche – sa utilizzare con precisione entrambi i piedi – e inclinazione alla conclusione dalla distanza. Che dire, l’ala colombiana assicura imprevedibilità alla manovra ed è in grado di rendersi utile anche in fase di non possesso. Warning. Fondamentale per l’economia della Fiorentina è anche – e soprattutto – il lavoro del centrocampo. Composto da Borja Valero, Ambrosini e Aquilani, il midfield viola abbina qualità, fosforo e quantità. Pur presentando caratteristiche in parte diverse, i mediani gigliati sono infatti compatibili e complementari: permettono l’attuazione di un gioco spumeggiante, nonché votato all’attacco, e mantengono la squadra corta e compatta. Nella fattispecie, Borja Valero si distingue per fisicità, efficacia nei contrasti e nel tenere palla, senso del gioco e della posizione e doti d’impostazione, mentre Ambrosini è un incontrista esperto e bravo a rendersi pericoloso sui calci piazzati. Infine, Aquilani è invece un incursore intelligente, in possesso di piedi buoni e dinamismo.

Punti deboli: difesa discontinua.
Il motivo per cui la Fiorentina ha perso qualche punto di troppo nel campionato in corso è riscontrabile negli errori commessi dalla retroguardia. Sia chiaro, la difesa viola è formata da giocatori dal buon potenziale e all’altezza della situazione. In determinate situazioni, però, il pacchetto arretrato gigliato ha peccato in merito al mantenimento della giusta concentrazione e dell’adeguata continuità di rendimento. I difensori centrali si completano a vicenda e presentano tutte le carte in regola per effettuare il salto di qualità, ma a volte commettono sbagli banali e incappano in qualche ingenuità di troppo. Discorso analogo vale per il terzino destro, Nenad Tomovic, che alterna buone prove a prestazioni da dimenticare in quanto caratterizzate da qualche grave svarione. Sulla fascia sinistra, invece, Manuel Pasqual spinge con intensità e precisione ma non sempre svolge al meglio la fase di copertura. Se puntato, l’esterno basso mancino potrebbe andare in netta difficoltà. Perché non approfittarne e non sfidarlo con regolarità?

Giocatore chiave: Borja Valero.
Il centrocampista spagnolo è il fulcro del gioco della Fiorentina. Mediano completo e carismatico, Borja Valero è solito recuperare un gran numero di palloni, difendere la sfera con cognizione di causa, ridurre la distanza tra i reparti, dare il via alle azioni senza perdere contrasti, impostare con precisione e, se necessario, inserirsi e proiettarsi in avanti. Rappresenta a tutti gli effetti la bussola dei viola. Perno.

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