Terza espulsione stagionale per Inzaghi: decisioni corrette o arbitri in cerca di gloria?

E’ il 60° della partita tra la Primavera del Milan e i pari età del Brescia, i rossoneri sono sotto di un gol e tutti concentrati alla ricerca del pareggio. Attacco a vuoto del Milan, contrattacco delle rondinelle bloccato tempestivamente dalla difesa e contropiede dei ragazzi di Inzaghi. Palla a centrocampo per Piccinocchi che alza la testa per servire le punte, non fa in tempo a ragionare che interviene Ragnoli e lo blocca fallosamente. Nessun dubbio sugli spalti, l’ammonizione è sacrosanta: di falli del genere se ne vedono tanti sui campi di calcio. Un classico fallo tattico che viene sempre sanzionato con il cartellino giallo proprio come è successo allo stesso Piccinocchi nel primo tempo. Sarebbe stato il secondo in pochi minuti per Ragnoli che avrebbe lasciato il campo con mezz’ora d’anticipo e il Brescia in dieci. L’arbitro fischia ma non estrae il secondo cartellino, suscitando così le proteste dei rossoneri.

Dalla panchina Inzaghi prova a calmare gli animi tra i suoi giocatori: l’arbitro non ci pensa due volte, pensando che il tecnico stia protestando, lo espelle. Dalla tribuna è sembrata una decisione affrettata, ma ormai la decisione è presa: Mister Inzaghi a seguire la squadra dal tunnel e Fulvio Fiorin in panchina. Raccontata così potrebbe sembrare una semplice e inutile polemica nei confronti del giudice di gara, in realtà vuole essere solo spunto per una riflessione. Solo quest’anno è la terza espulsione per il tecnico rossonero dopo quella del derby del 21 dicembre e quella subita contro il Varese di Maurizio Ganz l’8 marzo. Tutti i tre cartellini rossi sono sembrati esagerati, quindi è normale porsi qualche domanda. Espulsioni giuste o solo arbitri in cerca di gloria?  Per aiutarvi a rispondere a questa domanda, proviamo a ricordare qualche semplice dato della carriera dell’ex bomber rossonero.

Da tecnico degli Allievi Nazionali del Milan ha subito un’espulsione per proteste durante la partita pareggiata dalla sua squadra contro l’Atalanta, anche in quell’occasione la decisione sembrò estrema. Da calciatore invece ha giocato per 17 stagioni ad alti livelli tra Serie A, coppe nazionali, Champions League e nazionale maggiore. In totale ha collezionato 637 presenze e ha segnato 280 reti. In tutte queste partite è stato espulso una sola volta per somma d’ammonizione, ironia della sorte nella gara del 3 novembre del 1996 giocata dalla sua Atalanta proprio contro il Milan. La partita terminò per 1-1 e Albertini pareggiò su rigore la rete iniziale dello stesso Inzaghi. L’ex attaccante del Milan non è stato un calciatore aggressivo e polemico, il suo rapporto con gli arbitri è sempre stato encomiabile. Lo sanno anche i suoi ragazzi che lo conoscono sia come allenatore che calciatore.

In molti l’avranno visto giocare in tv e alcuni hanno avuto anche il piacere di averlo come compagno di squadra alla fine del 2011. Tamas e Cristante, presenti in campo nella gara contro il Brescia, sono i reduci della partita che Inzaghi giocò nella Primavera durante la sua ultima stagione in rossonero. La gara in questione era Milan-Hellas Verona, match vinto dai rossoneri di Aldo Dolcetti per 2-0 grazie alle reti di Comi e Cristante. Anche in quell’occasione filò tutto liscio. Ora avete i mezzi per poter rispondere alla nostra domanda, nel frattempo noi un’idea ce la siamo fatta. 

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