Inzaghi: “Milan, ti regalerò lo scudetto!”

Filippo Inzaghi ha partecipato ad un evento con gli Allievi degli Aldini in cui ha scoperto la possibilità di insegnare calcio anche tramite le nuove consolle, grazie a Xbox e il videogioco Fifa 14. A termine della presentazione ha parlato a “Il Giornale“: “Mi è piaciuta molto perché puoi riprodurre gli schemi che vuoi fare sul campo in modo verosimile, ancora più dei video che finora ho mostrato ai ragazzi su quello che facevamo noi o i nostri avversari. In più si rende partecipi i ragazzi attraverso una loro passione, che ha un risvolto formativo e costruttivo per il tuo lavoro”.

Sul suo lavoro da allenatore: “Cerco di portare quello che ero io, di far capire come si può diventare un bravo giocatore con i comportamenti, con l’essere uomo fuori dal campo. Anche perché quando si pareggiano i valori, a fare la differenza può essere quello che sei al di fuori. Questa cosa mi viene semplice perché l’allenatore non deve essere finto e io cerco di essere sempre me stesso“.  I suoi modelli: “Ancelotti è riuscito a farsi amare da tutti i suoi giocatori, sia da chi giocava sia da chi stava fuori. E nel nostro lavoro è difficile. Spero di essere così anche per la mia squadra. Penso alla vittoria del Viareggio centrata proprio per l’unione d’intenti, è quello che mi rende più felice di quel successo“.

Dopo il Viareggio Inzaghi vuole togliersi un’altra soddisfazione: “Insomma quando Galliani e la proprietà, da Barbara Berlusconi al presidente, non hanno voluto che andassi al Sassuolo l’ho accettato serenamente. E poi avevo il tarlo del Viareggio perché non ci avevo mai partecipato e il Milan non vinceva da tanto. Speravo di vincerlo, forse anche quell’illuminazione ha fatto sì che io rimanessi. Adesso vado avanti per la mia strada. C’è il Brescia (oggi, ndr) e speriamo che anche la prima squadra faccia bene.  Soprattutto grazie ai miei ragazzi. Faccio quello che il Milan mi chiede. Adesso abbiamo un altro obiettivo importante che è il titolo e manca da tantissimo tempo alla società. Nel calcio bisogna sempre dimenticarsi di quello che si è fatto e pensare alla partita successiva“.

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