Lazio: tridente e piedi buoni, difesa enigmatica

In occasione della 29ma giornata di campionato, un Milan sempre più deludente e autore di una stagione a dir poco fallimentare fa tappa all’Olimpico di Roma per scontrarsi con la Lazio di Edy Reja. I biancocelesti stanno disputando un campionato altalenante, ma ora sembrano aver ritrovato la retta via e occupano la settima posizione della classifica, distanti cinque punti da un Parma al momento in Europa League. La partita di prospetta difficile: la Lazio sta attraversando un buon periodo di forma ed è molto motivata.

Punti di forza: tridente d’attacco-qualità a centrocampo.
In attacco la Lazio può contare su un centravanti vecchio stampo e di sfondamento, Miroslav Klose, e su esterni rapidi ed efficaci. La prima punta tedesca, nonostante quest’anno sia andata in gol con meno regolarità e abbia evidenziato un rendimento meno brillante rispetto a quello mostrato nelle scorse due stagioni, è ancora in grado di rendersi pericolosa e di imprimere la propria firma sulle partite. Sulle fasce dovrebbero invece sfrecciare Antonio Candreva (o Senad Lulic) e Keita Baldé Diao. Il primo- da tempo nel giro della Nazionale italiana- è un corridore instancabile, dotato di resistenza e cambio di passo, in possesso anche di personalità, di qualità tecniche e di un destro potente e preciso, nonché della propensione verso la conclusione dalla distanza. L’esterno offensivo biancoceleste è bravo anche nella fase di non possesso: ripiega con puntualità e furore e sa smarcarsi e inserirsi con i tempi giusti. L’altro fulmine che stasera dovrebbe essere della partita è il giovane Keità, talento classe ’95, che predilige partire dalla fascia sinistra e accentrarsi. Dispone di rapidità e di un tocco di palla morbido e preciso, è capace di saltare il diretto avversario con facilità ed è abile negli spazi stretti: presenta le carte in regola per metterci in difficoltà. La Lazio, infine, presenta nella propria formazione centrocampisti in possesso di qualità balistiche, senso del gioco e della posizione e destrezza nell’impostare il gioco: Cristian Ledesma e Lucas Biglia.

Punti deboli: poca interdizione-difesa discontinua.
Non è oro tutto quello che luccica. Se abbiamo esaltato Ledesma e Biglia per le loro abilità in cabina di regia, dobbiamo anche evidenziarne i limiti. I due playmaker della Lazio, in particolar modo Biglia, manifestano problemi riguardanti la fisicità e il dinamismo: spesso e volentieri non risultano per nulla efficaci in fase di copertura e recupero palla, tanto da soccombere nei contrasti e da lasciare al solo Gonzalez il compito di correre per tappare tutti i buchi del centrocampo. Di conseguenza, la difesa biancoceleste non è protetta a dovere ed è esposta a pericoli. La stessa retroguardia, inoltre, non è esente da colpe. Sì, malgrado dispongano di un buon potenziale, i difensori della Lazio sono soliti presentare un rendimento un po’ troppo discontinuo. I terzini sono capaci di ben destreggiarsi sia nella fase di contenimento, sia in quella di spinta, ma capita che commettano ingenuità e concedano occasioni. Discorso analogo vale per i centrali di difesa che, pur possedendo forza fisica e intelligenza tattica, a volte commettono errori evitabili dettati dalla foga o dalla mancanza di concentrazione e lucidità.

Giocatore chiave: Miroslav Klose.
E’ il centravanti teutonico il pericolo maggiore per la difesa rossonera. Forte di testa e prestante dal punto di vista fisico, spietato sotto porta, esperto sotto ogni aspetto, abile nel difendere palla, far salire la squadra, creare spazi per i compagni e nell’effettuare il gioco di sponda e il lavoro sporco, Miroslav Klose può risultare decisivo in qualsiasi circostanza. Riusciranno i centrali rossoneri a vincere il confronto?

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