Mal di big? L’antivirus ha già pronta la soluzione…

Da quel 3-0 sulla Lazio è passato un anno ed il Milan ha collezionato la miseria di 5 punti in 11 incontri nei match contro le big del nostro campionato e la situazione non è certamente rosea in Champions.

Dall’arrivo di Seedorf il gioco dei rossoneri ha subito un netto miglioramento e finalmente i giocatori seguono delle trame ben studiate. Come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, occorre però fare un ulteriore step, quel passo in avanti che permetterebbe ai rossoneri di scrollarsi di dosso, definitivamente, il grigiore che li accompagna da inizio stagione: una vittoria contro una big. Il calendario prevede che la prima big che il Milan si troverà di fronte è l’Atletico Madrid, sfida valida per il ritorno degli ottavi di Champions. Vincere al Vicente Calderon darebbe alla truppa guidata da mister Seedorf autostima e prestigio, senza considerare i soldi freschi che arriverebbero nelle casse della società, ma l’impresa è tutt’altro che semplice. La rosea ha evidenziato i punti forti e deboli della squadra rossonera.

Ecco di seguito i punti di forza

– Atteggiamento

È l’aspetto principale sul quale ha iniziato a lavorare Seedorf: la parte motivazionale occupa gran parte degli allenamenti che si svolgono a Milanello. Proporre gioco offensivo, circolazione rapida della palla e pressing alto hanno sicuramente migliorato l’atteggiamento della squadra.

– Gioco

Le prime tre partite con Seedorf in panchina, avevano evidenziato segnali preoccupanti, ma, come detto in precedenza, nelle ultime gare ci sono stati molti segnali confortanti. Il doppio mediano difende ed imposta, sono visibilmente diminuiti i lanci lunghi dalla difesa ed i trequartisti hanno imparato la doppia fase, indispensabile per il 4-2-3-1.

Singoli

Parlando di singoli, non si può non citare Adel Taarabt: il marocchino è stato l’acquisto più importante della sessione invernale, può essere l’uomo della svolta. Adil Rami che ha ridato parte solidità difensiva oltre ad aver marcato già due volte il cartellino. Poi coloro che già c’erano: Poli, ago della bilancia nel cuore della squadra e di Pazzini, basilare per dare profondità e punti di riferimento alla manovra.

Ecco invece i punti deboli:

– Fase difensiva

Solo nell’ultima sfida, quella persa contro i bianconeri, ci sono situazione imbarazzanti: sul primo gol juventino, ci sono 5 rossoneri in un fazzoletto di campo, ma nessuno che marchi Llorente. Sul gol del definitivo 0-2 degli ospiti, Tevez ha tutto il tempo di prepararsi e di scoccare il tiro.

– Autonomia

Il Milan ha dimostrato di avere, contro Atletico e Juventus, al massimo un’ora di autonomia, poi la luce, col passare dei minuti, si spegne finendo per regalare agli avversari 30′ di assedio. Bisognerebbe spalmare l’intensità e l’energia a disposizione nell’arco di tutti i 90′, ma c’è anche da fare la seguente considerazione: ben 14 dei 39 gol del Milan, sono arrivati negli ultimi 15′.

– Gol

Dall’arrivo di Seedorf, i rossoneri hanno realizzato 9 reti in 9 incontri, con un numero spropositato di occasioni fallite. Se la mole di gioco offensivo non è accompagnata da la cattiveria sottoporta,  allora diventa inutile, e diventa inutile soprattutto a Madrid, dove bisognerà necessariamente vincere.

 

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