Milan-Juve: quanti volti hanno fatto la storia delle due maglie

La storia di un club è la somma delle storie dei singoli personaggi che lo hanno creato, vissuto e accompagnato lungo il suo viaggio. Stasera Milan e Juve incroceranno il cammino ancora una volta e nuovi volti si andranno ad aggiungere a quelli del passato, volti che in alcuni casi hanno percorso entrambe le strade.

Tra i primi ci furono Bruno Mora e Sandro Salvadore, che nel Milan stava competendo con Cesare Maldini per un ruolo più da protagonista. Nell’estate del 1962 Salvadore fu ceduto ai bianconeri e Mora venne a Milano, ma a creare polemiche furono le dichiarazioni che seguirono il passaggio. Gipo Viani, allenatore dei rossoneri, giustificò lo scambio tra i due dicendo: “Avevamo due paia di pantaloni, Salvadore e Maldini, ne abbiamo dato via uno in cambio di una giacca, Mora. Adesso disponiamo di un vestito completo”. Salvadore, non troppo contento che gli avesse preferito Maldini replicò: “Si sono tenuti i pantaloni vecchi. Potevano tenersi quelli nuovi da abbinare alla giacca nuova, così avrebbero avuto un vestito veramente bello”.  Non destò meno scalpore il passaggio di Giovanni Trapattoni dalla panchina del Milan, ereditata da Cesare Maldini nelle ultime giornate del campionato 1973-1974 (sorte simile a quella di Fabio Capello alla sua prima esperienza da tecnico rossonero, quando sostituì l’esonerato Liedhom) a quella della Vecchia Signora. Dopo un incontro clandestino a meta strada tra le due città, dove Il Trap e il Presidente Boniperti conclusero l’accordo, la società torinese diede la notizia con questo comunicato “andando in pensione per raggiunti limiti di età il responsabile del settore giovanile Ugo Locatelli, questi viene rimpiazzato da Cestmir Vycpalek, Parola passa al settore osservatori e quindi la prima squadra viene affidata a Giovanni Trapattoni”. La prima rivoluzione dell’era Trapattoni non fece meno chiasso. Il nuovo tecnico decise di mandare al Milan Fabio Capello, per avere in bianconero Romeo Benetti.

Qualche anno più tardi fu Pietro Paolo Virdis a passare da una maglia all’altra. L’attaccante sardo approda alla Juve nel 1977 e vi rimane fino al 1981 (con una piccola parentesi a Cagliari), ma non riesce a trovare spazio per mettersi in mostra e con il ritorno di Paolo Rossi viene ceduto a titolo definitivo all’Udinese. È qui che il Milan lo trova e decide di concedergli una nuova vita portandolo in rossonero. Virdis viene acquistato nel 1984 e insieme al Diavolo vivrà 5 anni ricchi di soddisfazioni, conquistando il titolo di capocannoniere e la coppa dei campioni contro la Steaua Bucarest nella finale di Barcellona. In epoca più recente non sono mancati altri colpi di scena. L’attuale tecnico della Primavera Filippo Inzaghi, vincitore della finale di Atene del 2007 e della recente Viareggio Cup, ha vissuto col Diavolo 11 fantastiche stagioni, ma la sua consacrazione nel mondo del calcio è avvenuta con la Juve. Nell’estate del 1997, a 24 anni, il club bianconero offre 20 miliardi di lire all’Atalanta per avere il giovane attaccante e per i successivi 4 diventerà insieme a Del Piero l’incubo delle difese avversarie. Per un giocatore importante che è passato dalla Juve al Milan facendone la fortuna altri due sono partiti in direzione Torino con risultati che hanno fatto la felicità del club Agnelli. Per qualche ragione quando la Vecchia Signora ha difficoltà a centrocampo il Milan si trasforma e smette le vesti da Diavolo per quella da gentiluomo cedendogli prima Edgar Davids e poi Andrea Pirlo. L’olandese poco dopo più di un anno con la maglia rossonera viene acquistato a dicembre del 1997 dai bianconeri per 9 miliardi, l’innesto che serviva per portarli a vincere lo scudetto a giugno. Nel 2011 invece, dopo la vittoria del 18o scudetto e aver disputato la partita numero 400 con la maglia rossonera, Pirlo e la società hanno difficoltà a trovare un dialogo e viene deciso il suo passaggio alla Juve a parametro zero. Una scelta, quella da parte dei vertici di Via Turati, che lascia molte perplessità.

Ultimo degli scambi tra le due società quello di Alessandro Matri nell’estate 2013. Come per Inzaghi la Juve passa ai rossoneri un attaccante, un numero 9, che viene acquistato per 11 milioni di euro. In questo caso però la storia non si ripete e dopo una prima parte di campionato sottotono Matri viene mandato a Firenze, dove sembra aver superato il blocco milanese che lo teneva lontano dal gol. Si spera che al suo rientro a fine stagione resti anche la ritrovata fiducia. Stasera la storia prosegue e dopo arrivi e partenze di grandi campioni da entrambe le parti, alcuni di cui abbiamo parlato e altri che non abbiamo dimenticato come Baggio, Ibrahimovic o Carlo Ancelotti, chi sarà il prossimo volto ad indossare le due maglie?

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