Le mille facce di una difesa che ha ancora tanta paura: l’analisi

La scialba prestazione contro la Lazio non lascerà dietro di sè grandi strascichi o spunti per poter discutere. Ormai il Milan è questo e terminerà la stagione giocando, o non giocando, in questo modo. All’Olimpico le scelte difensive di Seedorf sono abbastanza delle novità, soprattutto per quanto riguarda Mexes, preferito a Zapata, e Constant, schierato al posto di Emanuleson, fischiatissimo nella scorsa gara contro il Parma.

L’ex Roma ha disputato una buona gara, attenta e precisa, vanificata però con quell’imbarazzante tentativo di tacco nell’azione del gol di Gonzalez. Il suo difetto è proprio quello di non poter fare a meno di commettere una sbavatura che spesso, come ieri, paghi a caro prezzo. L’altro centrale Rami è sembrato molto disattento e indisciplinato tatticamente. Perde la marcatura con troppa facilità e fatica a leggere prima le situazioni. Dopo un grande inizio adesso sta cadendo nel baratro come molti suoi compagni. Sulla destra ha agito De Sciglio, anche lui in fase molto calante. Il terzino della nazionale in questa stagione, infortuni a parte, non sta brillando e non sta offrendo prestazione all’altezza. Spinge poco e dietro è spesso distratto. Il talento è immenso, però c’è da sottolineare questa sua involuzione tecnica, anche se non è assolutamente facile emergere in questa situazione. Il giovane rossonero nel finale lascia il posto a Bonera che in pochi minuti commette un fallo assurdo al limite che poteva costare caro. Paradossalmente quindi il migliore dei quattro dietro è risultato Constant. Una gara con qualche spunto in avanti e senza distrazioni dietro. L’ex Genoa ha dimostrato di non essere inferiore ad Emanuelson e che, anzi, forse con lui in campo in anche in altre gare i rossoneri avrebbero qualche punto in più a difesa.

In estate comunque il reparto difensivo dovrà essere ritoccato con acquisti sicuri o di prospettiva. Il momento di fare esperimenti è terminato, la retroguardia deve tornare a essere quel muro invalicabile a cui il Milan era abituato.

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