Meno di 100 giorni al Mondiale: chi va, chi rischia e… chi spera

C’è chi pensa all’estate, al sole e alle vacanze. Ma gli appassionati di calcio aspettano la stagione calda per un solo motivo: i Mondiali. Alla cerimonia d’apertura mancano ormai 99 giorni e i motori cominciano a ruggire, tanto più oggi che le Nazionali scendono in campo per rodare i meccanismi. I rossoneri convocati per le amichevoli di questa sera sono stati 10: Abate, De Sciglio e Montolivo assaggeranno l’atmosfera del Vicente Calderòn che settimana prossima rivivranno in Champions League per cercare una rivincita di minor valore sulla Spagna; Zapata sarà con la Colombia a Barcellona al Mini Estadi per affrontare la Tunisia; Honda torna a Tokyo per sfidare gli All White neozelandesi; Muntari ed Essien sono a Podgorica per la sfida al Montenegro. In più in campo ci saranno Constant, Birsa e Taarabt che però poi non vedremo al mondiale.

Altri rossoneri però ambiscono ad un posto al Mondiale, anche se a questo punto le scelte dei rispettivi mister sembrano ormai effettuate. Tralasciando Balotelli infortunato ma comunque punto di riferimento per il parco attaccanti dell’Italia di Prandelli, andiamo a vedere chi ambisce ancora a un inserimento nelle liste. Con Abbiati e Amelia ormai ad anni luce dalla Nazionale azzurra, l’unico portiere che aveva almeno ad inizio stagione ambizioni mondiali era Gabriel: l’estremo difensore bramava un posto in rosa anche solo per la soddisfazione di vivere la competizione a casa propria in Brasile.

Tra i difensori, a parte i già citati De Sciglio, Abate e Zapata (praticamente sicuri tutti e tre) vorrebbero prendere parte alla rassegna iridata anche altri dei nostri ragazzi. In primis i due francesi Mexes e Rami: se per il primo le difficoltà di trovare spazio in nazionale sono ormai croniche, per l’ultimo arrivato del reparto ci sono state diverse convocazioni durante le qualificazioni e questo fa ben sperare per una sua presenza in maglia bleu. Contro la Francia in amichevole giocherà l’Olanda a cui pensa Urby Emanuelson. Il terzino sogna una convocazione, ma la strada è impervia. Van Gaal punta sui ragazzini di PSV, Ajax e Feyenoord e sembra non considerare più di tanto il nostro esterno sinistro.

Altro olandese deluso da queste convocazioni, ma che poi al Mondiale dovrebbe esserci è Nigel De Jong. La maglia arancione per lui è ormai un’abitudine e l’esclusione per scelta tecnica pare solo per sperimentare persone e tattiche nuove e tenere lui e gli altri esclusi (Stekelenburg, Siem de Jong, Narsingh e Van der Vaart infortunato) sicuri di un posto grazie alla loro esperienza internazionale.

A sognare l’azzurro ci sono invece Poli, El Shaarawy e Pazzini. Per il centrocampista l’infortunio della sfida con la Juventus non sarà un problema nel caso venga preso in considerazione dal CT Prandelli, tuttavia il fatto che venga chiamato a rimpolpare il centrocampo della nazionale resta alquanto improbabile. Per il faraone, invece, il problema è il recupero dall’infortunio: da fine di questo mese pare che inizi la riabilitazione, ma la presenza di altri giocatori che stanno facendo molto bene (come Cerci e Candreva) e il posto assicurato all’infortunato Giuseppe Rossi, infittiscono gli spazi per insinuarsi in una probabile convocazione. Lo stesso discorso vale per il Pazzo, che dovrà combattere con gente come Osvaldo (che pure fa panchina), Immobile e altri pretendenti tra i vari Gilardino, Toni e Gabbiadini.

Infine i brasiliani. I più delusi dalla non pre-convocazione. Ma anche i più deludenti. Se per Kakà la delusione sta nei dati a conti fatti, per Robinho resta nelle imbarazzanti prestazioni fornite nel corso della stagione. Ricardo sogna, e può permetterselo: per nome, per carisma, per qualità e per esperienza. Manca quel quid che sta nelle somme tirate in poco più di 7 mesi di ritorno in rossonero: gol, assist e giocate da vero Kakà. Il fatto che stia trascinando il Milan da inizio stagione non basterà a convincere Scolari. Tanto meno lo convincerà Robinho, ormai conscio che il mondiale in Brasile lo vedrà dagli spalti. Ancora domenica con la Juve ha dimostrato di non essere quel che da lui ci si attende.

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