I tifosi lo salvano, la squadra ne ha bisogno: Pazzo, ora serve il gol

Nella dura contestazione dei tifosi verso società e squadra di domenica scorsa, si sono fatti dei nomi di alcuni giocatori che sono stati criticati per lo scarso impegno e la poca professionalità mostrata. Altri, invece, sono stati quelli a cui si sono risparmiati fischi ed insulti, anzi, sono stati presi come esempio per attaccamento alla maglia e rispetto verso i colori rossoneri. Uno di questi è Giampaolo Pazzini, esempio di professionalità e da sempre amato dalla tifoseria del Diavolo per carisma, impegno e prestazioni convincenti.

Nell’ultimo periodo il Pazzo sta riuscendo a trovare anche più spazio in campo. Dall’arrivo di Clarence Seedorf, infatti, solo in due occasioni non è sceso in campo: contro il Verona ed in Coppa Italia con l’Udinese (in entrambi i casi era fuori per infortunio). Da lì in poi tanti spezzoni di partita e maglia da titolare quando era indisponibile Balotelli. Nell’ultimo periodo però il campo lo vede sempre di più e con più regolarità. Spesso viene impiegato in alternanza proprio con Mario Balotelli, ma si sa che Seedorf non è molto convinto della loro coesistenza e, chissà se riusciremo mai a vederli entrambi in campo dal primo minuto.

Per l’ex attaccante di Inter e Sampdoria, però, c’è un problema chiamato gol. Solo 2 sono state le reti stagionali fin qui (Spezia e Cagliari) e, se all’inizio il problema era legato all’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo fino a gennaio, ora sta diventando quasi un caso. Il Pazzo non segna dal 26 gennaio, dal gol che a Cagliari diede i tre punti ai rossoneri. Strano per uno che di mestiere fa il bomber. Appannamento e anche mala sorte, ma serve un cambio di passo in questo senso. Anche perché la punta di Pescia, resta l’unico con determinate caratteristiche nella rosa a disposizione del tecnico olandese ed è imprescindibile per una squadra dotata di tanti piedi buoni, ma con poca concretezza in zona realizzativa.

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