Poli, costanza e passione no limits

La stagione del Milan è sicuramente una delle peggiori degli ultimi anni, difficile ricordare delle prestazioni di squadra positive ed è altrettanto complicato trovare dei giocatori che si salvano in questo caos totale, come l’ha definito in settimana il vice direttore di SpazioMilan.it Daniele Mariani. In campionato il numero dello sconfitte supera quello delle vittorie e l’undicesimo posto in classifica ne è la dura conferma. L’avventura in Champions League, dopo un girone eliminatorio appena sufficiente, è terminata agli ottavi di finale con una doppia sconfitta contro l’Atletico Madrid. La prestazione dei rossoneri nella gara di ritorno è stata indecorosa, costretti a subire per novanta minuti l’assedio degli spagnoli.

Nonostante tutto però, cambiano gli allenatori, il modulo, la posizione in campo ma uno dei pochi che riesce sempre a guadagnarsi la sufficienza è Andrea Poli. Il centrocampista rossonero è arrivato la scorsa estate dalla Sampdoria senza troppe pretese e con tante speranze, il suo biglietto da visita era incoraggiante. La sua voglia di riscattare la parentesi di un anno nell’Inter, aveva fatto ben sperare alla dirigenza rossonera che in fin dei conti ha avuto ragione. Nello scacchiere di Massimiliano Allegri ha trovato il giusto spazio, rivelandosi un compagno di reparto prezioso per De Jong e il sostituto perfetto di Capitan Montolivo. Il gol all’esordio nella prima giornata di campionato nella sconfitta di Verona ha convinto i molti, mentre la rete di Bologna ha convinto anche i più scettici.

Con l’arrivo di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan, le dinamiche sono cambiate e Poli non ha più trovato spazio in campo. La sua permanenza in rossonero fu addirittura messa in discussione, ma dopo qualche giornata passata tra tribuna e panchina ha convinto anche l’olandese che adesso lo considera uno dei giocatori più affidabili. L’ex blucerchiato è in grado di ricoprire più posizioni nel 4-2-3-1 usato dal tecnico milanista, sia davanti alla difesa che come trequartista. In entrambi i casi si è sempre comportato molto bene, dimostrandosi sicuro e molto concreto. Il classe 1989 è una rivelazione sotto tanti punti di vista, uno dei rossoneri che incarna meglio il concetto di “giocatore in stile Milan”, professionista sia in campo che nella vita di tutti i giorni. Continua così, Andrea!

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