Esce Poli, il Milan perde la bussola

Anche mister Seedorf l’ha notato e difatti quando arrivano i match importanti non ha dubbi: Andrea Poli titolare, Honda, o Saponara, in panchina.

Nelle prime partite con Seedorf in panchina, sembrava quasi che Poli fosse scomparso dai radar, nonostante le ottime prestazioni sotto la gestione Allegri: il giocatore trevigiano, nel primo mese con il tecnico di Paramaribo, aveva calcato il terreno di gioco solo nella sfida contro lo Spezia di Coppa Italia, un feeling non sbocciato si diceva. Invece, mister Clarence ha atteso che il centrocampista classe ’89 ritrovasse la forma fisica migliore e al primo importante appuntamento, contro l’Atletico Madrid in Champions, non ci ha pensato su due volte, schierando, anche un po’ nello stupore generale, Poli titolare; il risultato è stato un Milan nettamente più equilibrato, con l’ottimo Andrea a fare da collante tra attacco e centrocampo, oltre a svolgere in maniera eccellente le due fasi di gioco. Nel big match di ieri sera contro la Juventus, Poli, schierato nuovamente titolare da Seedorf, è stato il migliore in campo, fino alla sostituzione dovuta alla testata rifilatagli da Cáceres, dimostrando nuovamente quanto di buono fatto nel match di Champions: un Poli tutto cuore e sacrificio, encomiabile nel proporsi in attacco, anche pericolosamente con 3 assist ed un colpo di testa di poco a lato,  e nel difendere, oltre a limitare enormemente il raggio d’azione di Pirlo; esce Poli entra Saponara ed il Milan si imbolsisce, crolla dal punto di vista del gioco e della tenacia. Il centrocampista in comproprietà con la Sampdoria è risultato essere forse davvero l’unica pedina imprescindibile per il Milan targato Seedorf.

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