La squadra non va, Seedorf è in confusione

La giornata di ieri è stato forse il punto più basso dell’epopea berlusconiana del Milan. La contestazione dei tifosi ha fatto da cornice all’ennesima brutta figura ed umiliazione subita in campo in questa stagione da dimenticare. Sono piovuti fischi e cori contro tanti giocatori in campo e non, ma i tifosi hanno risparmiato, almeno per ora, Clarence Seedorf. L’allenatore rossonero aveva, prima della partita con il Parma, addossato alcune delle colpe di questa situazione al suo predecessore Massimiliano Allegri reo, a suo dire, di avergli lasciato una squadra a pezzi sia fisicamente che mentalmente.

Ed è proprio da queste parole che bisogna partire per fare alcuni appunti su come il tecnico olandese sta gestendo la squadra. Considerato che sembra poco professionale scaricare le colpe su un collega che ha lavorato tra mille difficoltà, è oggettivo che le cose non sono migliorate affatto dopo l’avvicendamento in panchina, anzi. Il Milan continua a subire tantissimi gol, ma nello stesso tempo, ne segna molti di meno. La qualità del gioco, che a tratti sembrava essere migliorata, non ha avuto quella svolta che in molti si aspettavano.

Poi ci sono le scelte. Seedorf continua ad insistere su Emanuelson che a tratti è imbarazzante e non ha mai dato alcuna garanzia in fase difensiva. Ieri Mexes è stato preferito a Rami, che sembra essere il miglior difensore rossonero in quanto a rendimento, ed ha offerto un’altra prova da film dell’orrore. Essien continua a giocare, ma non sarebbe in condizione nemmeno per fare una partitella in famiglia. Poi c’è il parziale accantonamento di Taarabt che era stato l’artefice della parziale risalita rossonera. Scelte che non sembrano consone a chi avrebbe dovuto rivoluzionare una squadra, scelte poco coraggiose e contraddittorie.

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