35 ultras denunciati dopo la gara contro il Parma: è allarme tifo violento

La posizione deprimente in classifica, le battaglie ormai sempre incerte, le ineluttabili sconfitte inanellate negli ultimi tempi: nessuna di queste cose, evidentemente, era sufficiente. Sulle spalle del Milan si è aggiunto un altro peso, tanto oneroso quanto delicato: il tifo violento. La contestazione pre e post Parma, gli striscioni e i cori minacciosi durante tutta la gara, l’incontro con i giocatori sul filo della regolarità, hanno insospettito gli inquirenti, che hanno avviato un’indagine per smantellare le frange pericolose del tifo ultras rossonero.

Come riporta il Corriere dello Sport, sono 35 le denunce comandate dalla Questura di Milano, dirette per lo più a componenti della “Curva Sud Milano”, il gruppo totalizzante del tifo del Milan. Le imputazioni sono quelle tipiche: minacce, istigazione a delinquere, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, manifestazione non preavvisata. Per le persone coinvolte saranno conseguenti i d.a.spo e le misure restrittive che le terranno lontane dagli stadi.

Ieri, un comunicato emanato dalla Polizia ha invitato le vittime degli atti di violenza a vincere l’omertà e aiutare le forze dell’ordine a colpire al cuore quella che è una vera e propria organizzazione. Le attività più pericolose spesso sfociano in “punizioni, regolamenti di conti, che avvengono sempre negli stadi in punti oscuri, le cui vittime ritengono opportuno non denunciare mai per paura di ritorsioni. La parta sana del tifo deve far fronte comune nei confronti di poche decine di soggetti denunciando le vessazioni subite ed isolando i tifosi violenti”.

Il timore e l’attenzione degli inquirenti sono rivolti soprattutto al secondo anello di San Siro, dove risiederebbero gli elementi più pericolosi, con probabili legami con la criminalità organizzata.

Il Milan, dal canto suo, per ora tace, già oberato dal carico di mille problemi da risolvere. Dopo Milan-Ajax dell’11 dicembre 2013, però, quando ci furono disordini e accoltellamenti (contro tifosi olandesi), Lady B. lanciò un appello: “Adesso basta”. Ora si è scelta la strada del silenzio, in attesa che gli inquirenti facciano tutte le indagini del caso.

 

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