L’intero pacchetto difensivo sull’orlo della cessione: l’analisi

È ormai dalla partenza del duo Nesta-Thiago Silva che il Milan sta cercando di risistemare come può un pacchetto difensivo che negli ultimi anni ha dimostrato di non riuscire più ad essere all’altezza degli antichi fasti. Mexes-Zapata, Zapata-Bonera, Bonera-Mexes, poi le prove con Zaccardo, l’arrivo di Rami che avrebbe dovuto risolvere tutto ma che in realtà ha solo aperto a nuove combinazioni mai realmente efficaci. Allegri prima, e Seedorf poi arrovellano il cervello alla ricerca della trovata giusta per blindare la porta di Abbiati. Ma alla fine l’anno prossimo qualcosa cambierà di nuovo, andiamo ad analizzare come.

L’ultimo arrivato, Adil Rami, potrebbe anche essere il primo a partire: infatti, lo statuario difensore francese non è ancora sicuro di una sua permanenza al Milan. Il riscatto è fissato a 7 milioni, Galliani ne vuole spendere al massimo 5 e United e Marsiglia restano alla finestra. Il ragazzo intanto ha giurato amore alla causa rossonera, ma alla fine spetterà al Valencia l’ultima parola.

Altro francese, altra valigia pronta: è il caso di Philippe Mexes. Le Roy è all’ultimo anno di contratto e aspetta la chiamata da via Aldo Rossi per un rinnovo che la società vorrebbe spalmare su più anni (cosa non impossibile). Da qualche stagione però si cerca di venderlo e quest’estate potrebbe davvero essere la volta buona nel caso non accettasse un rinnovo a costi nettamente minori; anche perché per uno che “ama i soldi” non sarà per niente facile rinunciare ai suoi 4 milioni annui. Per lui è pronta una ghiotta offerta del Monaco di Ranieri, ma anche mete meno affascinanti come Fiorentina, Lilla e Trabzonspor.

Alla porta al 99% c’è anche un cuore rossonero come Ignazio Abate. Il feeling con Clarence Seedorf non si è mai acceso e le polemiche del terzino della nazionale si sono fatte sentire. Il suo contratto è in scadenza nel 2015 e anche qui, senza molte garanzie, il giocatore deciderà di terminare la sua avventura rossonera qualora non dovessero arrivare un contratto idoneo e delle rassicurazioni circa il suo impiego. Il fatto che sia un assistito di Raiola non lo mette in buona posizione nelle discussioni e le braccia di Premier o Russia si spalancano accoglienti.

Infine, per Constant ed Emanuelson (in scadenza anche quest’ultimo), che di certo non sono delle cime, verrà valutata una loro possibile cessione a prezzi non inarrivabili; Zapata: da perno della difesa è diventato un reietto relegato in panchina dalla strapotenza fisica della linea Maginot; Zaccardo è pronto a tornare a Parma dove può tranquillamente concludere la sua carriera senza fisime legate ai risultati che con lui in campo hanno stentato ad arrivare; Silvestre, dalla mostruosa percentuale nel rapporto gol/minuti giocati, ma dall’altrettanto mostruosa capacità di essere infortunato, verrà rispedito al mittente Inter senza neanche vagliare una sua possibile permanenza.

Ultimo ma non ultimo, Mattia De Sciglio. Il grandissimo mistero del predestinato. Colui che doveva essere capitan futuro è sparito. Dall’infortunio alla caviglia occorsogli durante l’andata di Champions con l’Atletico il difensore classe ’92 non ha più visto il campo, e dire che a giocare non sono scesi giocatori più forti di lui. Seedorf lo vuole terzino destro, quando sa giocare benissimo a sinistra e lì noi non siamo delle furie, ma a destra deve giocare Abate perché se no mugugna e la sua voce è di quelle importanti. Inoltre, è stato bocciato anche in favore di una reinterpretazione boneriana del ruolo di terzino bloccato. Quindi anche De Sciglio gode di un futuro incerto, anche perché con le sue enormi qualità tutte le più grandi squadre del mondo lo cercano: sarà il prossimo galacticos?

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