Tre vittorie fanno una prova, con Seedorf riecco l’orgoglio Milan

Il Milan batte a domicilio il Genoa per 2-1 e si regala la terza vittoria di fila, traguardo fin qui mai raggiunto in campionato. Una grande giocata di Taarabt (al terzo gol in otto partite) ed il primo acuto italiano di Honda permettono ai rossoneri di portarsi a meno cinque dal quinto posto, condiviso da Parma e Inter. Tutto riaperto, quindi, per una squadra che, dopo la contestazione feroce dei tifosi nella gara contro il Parma, è riuscita a rialzare la testa e a collezionare dieci punti in quattro sfide. Seedorf continua a mettere piccoli mattoncini sulla sua riconferma, anche perché il Diavolo ora sembra davvero essere una squadra.

L’avvio di gara vede un Genoa insolitamente attendista e un Milan che prova a fare la partita, ma che non trova il ritmo giusto per sfondare la solida compagine rossoblu. Se la manovra rossonera è lenta, non lo è certo Taarabt, che al 20’ si accentra da sinistra e col destro non dà scampo a Perin, complice una difesa non proprio impeccabile dei liguri. Dopo il vantaggio, il gioco del Milan è tutto nelle fiammate occasionali del marocchino, ma le chance latitano. Il Genoa, dal canto suo, cresce con il passare dei minuti e al 37’ impensierisce gli ospiti con un sinistro da fuori area di Bertolacci che esce di poco alla sinistra del palo. Ultimo brivido un colpo di testa di Mexes al 41’ che per poco non beffa Abbiati. Il primo tempo si chiude con il Genoa in pressing alla ricerca del pareggio, ma il Milan in vantaggio.

La ripresa si apre come si era chiusa la prima frazione, con un Genoa determinato a riprendersi il risultato. Al 52’ Fetfatzidis impegna Abbiati da fuori area, un minuto più tardi un colpo di testa di De Maio termina alto di poco. Ma nel pieno dell’assedio, un contropiede apre le praterie del Ferraris a Honda, che salta di slancio Marchese e scavalca Perin con un morbido tocco sotto, segnando il suo primo gol in rossonero. Il grifone non molla, ma la porta di Abbiati oggi sembra stregata. Ci vuole un gran destro di Motta al 73′ per rompere il sortilegio (anche grazie alla sfortunata deviazione del portiere rossonero dopo la traversa), e riaccendere le speranze dei padroni di casa. Al 74′ nel giro di 30 secondi prima Abbiati è prodigioso su Sturaro, poi Mexes salva sulla linea un colpo di testa a botta sicura di Bertolacci.  Nel finale il Genoa tenta il tutto per tutto, anche a rischio di aprirsi alle ripartenze degli ospiti, ma il risultato non cambia. Sconfitta ingiusta per il Genoa, vittoria d’oro per il Milan.

In definitiva, infatti, non è stato un bel Milan. Sicuramente, rispetto alle gare contro Fiorentina e Chievo, dal punto di vista del gioco si è fatto un passo indietro. Il Genoa è stato per larghi tratti superiore ai rossoneri e Abbiati e Mexes (finalmente) sono stati i migliori in campo. Anche da queste vittorie, però, passa un processo di crescita di una squadra che ora sembra essere più consapevole nei propri mezzi. Il gruppo ha saputo soffrire e lottare, non ha avuto paura a battagliare con l’avversario e ha tirato fuori i muscoli quando ce n’era bisogno. Ora, ci sono i due impegni casalinghi contro Catania e Livorno che potrebbero aprire scenari impensabili fino a qualche settimana fa. Occorre fare sei punti, poi si vedrà.

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