Abbraccio, speranze e destino: sì, El Shaarawy può rialzare la cresta

Ti aspetto al Mondiale“. L’appello è firmato Balotelli, appena prima di giocare (e poi salutare) la Champions, il destinatario El Shaarawy. Un attaccante? Sì, ma soprattutto un amico. Ieri Milanello ha finalmente rialzato la cresta, il Faraone è riuscito ad allenarsi con il gruppo fino al torello compreso, per poi proseguire ai margini del campo con esercizi specializzati.

E quando le immagini hanno catturato quell’abbraccio, il mondo Milan si è fermato, senza pensare alla stagione, che rimane dolorosa e fallimentare, e sorridendo ad un gesto semplicemente meraviglioso. Mario se l’è stretto a sé con forza ed affetto Stephan, ha compreso la sua assenza in Brasile con la Nazionale e voltato le spalle ad un destino ingiusto quanto inesorabile, che non ha permesso a loro, a noi e al Milan di vederli in campo, insieme, per 7 lunghi mesi. Sarebbe stato un bellissimo spettacolo.

Adesso però basta piangersi addosso, è tempo di recupero. Il Milan ha stabilito un calendario preciso per (ri)lanciarlo in campo: qualche minuto con la Primavera di Inzaghi, sabato c’è Milan-Padova, poi la convocazione di Seedorf, almeno in panchina, per Milan-Livorno. Padova, la squadra di Serie B con la quale ha sfiorato la promozione e che ha convinto il Milan ad acquistarlo, e Livorno, la sua più “recente” apparizione in campionato quest’anno (7 dicembre). Il destino sa anche farsi perdonare.

Tutte queste sono speranze fondate, ma sarebbe sbagliato parlare di sicurezze visto l’infinito calvario che lo ha investito. Un problema muscolare e quella dannata frattura al metatarso, la prudenza è d’obbligo, ma comunque ci siamo: il Milan è pronto a riaccogliere il proprio giovane simbolo del futuro.

Impostazioni privacy