Il futuro tra i pali? Un vero mistero. Anche perché Gabriel, per ora…

Il futuro della porta rossonera è mai come ora incerto e anche l’investimento Gabriel, anticipato di qualche finestra di mercato per sostituire l’ormai chilometrato Abbiati, non sembra convincere ancora pienamente la dirigenza rossonera. Ad aumentare le preoccupazioni, si aggiungono le scadenze di contratto di metà della truppa: quella di Christian e dell’invisibile Ferdinando Coppola (per lui ancora nessuna presenza); Marco Amelia, il cui contratto scade invece nel 2015, non è mai stato preso realmente in considerazione per occupare il ruolo di titolare.

I dubbi sul futuro di Gabriel, individuato due estati fa come erede del numero 32 milanista, sono stati di fatto confermati dall’interesse per il giovanissimo Scuffet nel mercato di riparazione di gennaio. Dopo l’esordio positivo in prima squadra ad inizio stagione, il ventunenne brasiliano ha collezionato diverse presenze, dimostrando di avere sì ottime potenzialità, ma nello stesso tempo di non essere ancora pronto per le grandi platee.

L’inesperienza e qualche errore di troppo nelle ultime uscite gli sono costati la “retrocessione” in Primavera. Alleggerito dalle forti responsabilità che gli erano state addossate, Gabriel ha sfoderato qualche prova convincente tra i pali, ma proprio ieri, in occasione del derby contro l’Inter, è risultato ancora piuttosto timido, soprattutto in occasione del pareggio nerazzurro. Ed è un classe ’92, pienamente fuori quota.

In casa Milan, quindi, l’interrogativo è d’obbligo: chi sarà il portiere all’inizio del prossimo campionato? Se Gabriel non convince, la dirigenza si dovrà muovere in estate alla ricerca del nuovo titolare: i candidati principali sembrano essere Mattia Perin e Michael Agazzi, già accostati al club di via Turati la scorsa estate. Ma la sensazione, oggi come oggi, è che il vero colpo si farebbe proprio con l’ingaggio di Scuffet.

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