Piazzare i giocatori in esubero: la prima mission di Galliani

Quest’estate il Milan si appresta ad affrontare una sessione di mercato d’importanza fondamentale. Sono tante le questioni da risolvere al meglio per evitare di ripetere una stagione al di sotto delle aspettative e cercare riportare tra i tifosi quel clima di serenità e fiducia smarrito ormai da due anni. Il primo nodo da sciogliere, per Adriano Galliani, riguarda lo sfoltimento della rosa. Sì, prima di pensare a rilanciare la squadra con acquisti mirati ed efficaci, l’amministratore delegato rossonero è chiamato a cedere quei giocatori che non fanno più parte del progetto e che non sono stati riscattati dalle squadre in cui hanno militato a titolo temporaneo. Impresa piuttosto ardua.

La lista degli esuberi è lunga e, come anticipato, è composta da uomini che negli ultimi anni non hanno convinto per nulla o che comunque non possono essere ritenuti all’altezza della situazione: Vergara, Salamon, Vilà, Nocerino, Innocenti, Traoré, Oduamadi, Comi, Niang e Matri. Gente con poco mercato, eccezion fatta per l’attaccante per ora in prestito alla Fiorentina, gente che ha mancato (o rischia di mancare) l’appuntamento con il grande calcio. Alla lista possiamo inoltre aggiungere Saponara, Birsa e Gabriel che, quest’anno, in rossonero hanno giocato poco e male.

Che fare? Come piazzarli? Le pretendenti mancano quasi del tutto e, come se non bastasse, molti tra i giocatori in eccesso potrebbero decidere di rifiutare le proposte provenienti da altre società. In merito, quanto accaduto a gennaio con Kevin Constant, destinato ad accasarsi al Napoli in cambio di Armero, insegna. Ecco allora che l’organico rossonero, specie nei primi giorni del mese di giugno, potrebbe essere composto da una quarantina di giocatori. Troppi, insomma, per costruire un progetto serio e, per lo meno sul lungo andare, vincente. Urge una scrematura. Scrematura che Adriano Galliani, sperando anche nella buona sorte e nella professionalità dei giocatori in eccedenza, proverà a effettuare in ogni modo.

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