Milan-Catania: l’analisi tattica

Nonostante abbia sofferto per ampi tratti di gara e abbia rischiato a più riprese di non farcela, il Milan ha sconfitto di misura un Catania volitivo ma ingenuo, riportandosi nella parte sinistra della classifica e rimettendosi in corsa per quel sesto posto che varrebbe l’accesso all’Europa League. In ogni caso, la strada rimane in salita, anche perché la prestazione sfornata ieri sera non è stata delle migliori e va rivista sotto molti aspetti.

COSA HA FUNZIONATO – Ancora una volta, nella posizione di terzino destro bloccato, Daniele Bonera ha messo in scena una prova convincente. Attento e puntuale nelle chiusure, il difensore laterale bresciano non è stato quasi mai saltato negli uno contro uno e ha assicurato solidità a tutto il reparto arretrato, che è riuscito a esprimersi su un discreto livello. Sì, perché anche il fischiatissimo Constant, pur avendo dovuto fronteggiare molti coast to coast, ha svolto bene la fase di copertura. Nel cuore del centrocampo, inoltre, Nigel De Jong è riuscito di nuovo a salire in cattedra e a fare filtro. Portatore di grinta e dinamismo, il mastino olandese ha recuperato molti palloni, ha sopperito a qualche imperfezione di un Montolivo dignitoso ma non eccezionale in fase di non possesso, ha ben presidiato la zona di competenza e ha protetto con regolarità i due difensori centrali, che non hanno corso rischi e che hanno mantenuto alta la concentrazione. E che dire di Taarabt? Il fantasista franco-marocchino ha supportato al meglio la fase offensiva rossonera. Dribbling, resistenza, qualità, giocate di livello, spunti a volontà e ottime idee. E’ questa la sintesi della performance di Adel, sempre più leader di questo Milan.

COSA NON HA FUNZIONATO – Clarence Seedorf ha proposto un modulo del tutto simile al 4-2-3-1 dei tempi peggiori, privo dei ripiegamenti dei trequartisti esterni, e il Diavolo avrebbe potuto patire le pene dell’inferno. Sulle corsie laterali gli esterni alti, Andrea Poli e Adel Taarabtnon hanno mai eseguito la fase difensiva e non hanno mai raddoppiato il portatore di palla avversario, concedendo al Catania di provare a puntare i nostri terzini. Di conseguenza, il Milan non è nemmeno riuscito a sfruttare al meglio le ripartenze a propria disposizione, comandate da un Kakà generoso ma fuori fase e per nulla incisivo. Le mosse di Seedorf, che ha deciso di tornare al 4-4-2 di base togliendo Poli e Constant e inserendo Abate ed Emanuelson, hanno risolto la situazione soltanto in parte: mentre sulla catena di destra abbiamo assistito a miglioramenti, a sinistra il Catania ha affondato addirittura con maggior facilità. Per bloccare anche la corsia di sinistra e correre meno rischi possibile, l’allenatore rossonero avrebbe potuto sostituire Kakà con un difensore di ruolo – Zaccardo o Zapata – e spostare il più brillante Taarabt nella posizione di seconda punta, avanzando Constant nella posizione di esterno sinistro di centrocampo.

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