E’ proprio il Milan del… 4-2-3-1

E’ proprio il Milan del 4-2-3-1, il modulo che ieri, senza gioco se non a sprazzi, ha conquistato senso nei numeri. A San Siro la squadra di Seedorf ha rischiato ma non sbagliato, contava vincere e basta. Adesso l’Europa League ha preso forma e il sesto posto, se nel prossimo turno il Parma dovesse perdere in casa con l’Inter, diventare reale (ma nella sostanza rimarrebbe 7mo per via degli scontri diretti, che sorridono alla grande agli emiliani). Comunque sia i rossoneri sono in piena corsa e, a quanto pare, amano rimontare.

4 come le vittorie di fila, mai successo quest’anno. Mancavano da più di un anno, con Allegri in panchina, solo con Ibra e Thiago Silva, nel 2011/2012, si era fatto meglio (5). Segno che il Milan è tornato ad essere formazione compatta, attenta in difesa e piuttosto concreta in zona offensiva. 2 come le compagini che ancora oggi sono alla caccia del Parma, Torino e Lazio, a quota 48 come il Diavolo. 3 come il distacco dal sesto posto, posizione della disperazione per non perdere l’Europa, a costo di iniziare la stagione a fine luglio e rinunciare alla tournée americana. 1 come i gol subiti in campionato, da Firenze in poi: quasi un mese di retroguardia solida, con un Mexes in più, un Bonera ringiovanito ed un super Abbiati. E’ proprio il Milan del 4-2-3-1.

L’impresa è possibile, ma da qui al 18 maggio il Milan non può permettersi passi falsi. Forse uno solo, magari con la Roma all’Olimpico. Necessario vincere almeno 4 sfide su 5, allora sì che potrebbe essere davvero Europa League. Avversarie permettendo.

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