Mura su Inzaghi: “Si sta facendo benissimo le ossa, Galliani geniale nell’impedirgli di andare al Sassuolo”

Il noto giornalista e scrittore, Gianni Mura, ha rilasciato un’intervista eslusiva a “Forza Milan”, mensile dedicato alle vicende rossonere. Mura ha parlato di Filippo Inzaghi, partendo dal suo passaggio dalla Juventus al Milan: “Pensavo che la Juventus avesse fatto l’affare, come quasi sempre si è verificato nella storia del nostro calcio. Ma andando oltre, ero molto curioso: Inzaghi ha segnato in ogni squadra della sua carriera, quindi non poteva improvvisamente perdere la vena. Certo, non avrei mai pensato che diventasse uno dei simboli del Milan dello scorso decenni.  Non è mai stata la Juve di Inzaghi. Era giovane e poi sostanzialmente furono anni con un solo Scudetto e una Suppercoppa, poca roba per la società più vincente in Italia. Ma la verità è che diffido da sempre dei ‘giocatori belli’, penso che giochino per sé e non per la squadra o che fuori dal campo si dedichino ai piaceri. Su Pippo ho sbagliato, evidentemente: non avevo fatto i conti con il suo maniacale rispetto delle regole”.

Sul passaggio da giocatore ad allenatore: “Intanto ho sempre avuto il sospetto che avrebbe giocato un altro anno e non so se l’idea di di mollare sia nata dal convincimento che non era più il suo Milan o da altre ragioni, magari societarie. Semmai, sempre per quella fissazione derivata da Rocco che valutava i giocatori più eleganti come “de profesion, bel zovine”, mi aspettavo che facesse il commentatore sportivo o sfruttasse la popolarità per un futuro più divertente e comodo. Anche qui mi ha sorpreso. Passare dal campo alla panchina nelle serie maggiori è un’impresa. Ci sono rose di 25 giocatori, spesso con un terzo che danno problemi gestionali: allenare è il meno, in definitiva. Devi occuparti delle loro paturnie, dei presidenti non sempre capaci e dei tantissimi giornalisti. Inzaghi si sta facendo benissimo le ossa, vincendo tra l’altro. In questo senso, trovo geniale la mossa di Galliani che gli ha impedito di trasferirsi al Sassuolo a stagione in corso: uno con il suo passato, non può iniziare da una squadra praticamente già in B. E così facendo ha portato la Primavera del Milan al trionfo nel Torneo di Viareggio”.

E ancora: “Deve tenere conto della sua storia personale, sicuramente se uno vive per il gol come lui e li fa regolarmente, da giocatore si regala un periodo meraviglioso e senza problemi: piace ai tifosi, vince e questo basta. Un allenatore non solo deve piacere al pubblico ma deve saper gestire un gruppo ampio e spesso complicato, ma soprattutto saper comunicare ai media, alla società e al mondo. Ecco, Inzaghi non è stato un “parlatore” e dubito che lo sarà. Mentre, tanto per fare un esempio, Seedorf lo era da giocatore e lo è diventato immediatamente da allenatore. Ma Inzaghi ha passione, è uno sgobbone. Lui può farcela, sì”.

 

 

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